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ARILYN Alter ego QuiXote 2007 GER

Inutile negarlo, quindi diciamolo subito: questo quartetto tedesco sa davvero come ammaliare l’ascoltatore. Gli Arilyn si propongono come esponenti di quella corrente di classico new-prog che negli ultimi anni solo occasionalmente regala sussulti, ma hanno dalla loro una sufficiente inventiva, discrete doti tecniche ed una capacità di creare quel feeling che non sempre riesce ad emergere in lavori del genere. Le composizioni non vanno mai troppo per le lunghe (al massimo si sfiorano i sette minuti) e i musicisti alternano bene frangenti colmi di sound e atmosfere floydiane ed altri in cui sanno spingere sull’acceleratore, lanciandosi anche in qualche frangente un po’ più aggressivo che scuote un po’ le cose. E’ quasi una sfida riuscire a realizzare del buon new-prog oggigiorno; gli Arilyn la vincono questa sfida e lo fanno puntando su costruzioni dinamiche, ma non forzate, su ruggiti mai eccessivi e su un feeling mai mieloso. Insomma, riescono ad evitare tutti quei tranelli in cui spesso cadono gli altri esponenti che si cimentano su questo stile e ad essere accattivanti senza mai risultare scontati e/o prevedibili. La band si mostra perciò brava nella semplicità con cui riesce a creare una musica di buona qualità per chi non si stanca mai di ascoltare quelle sonorità che riportano alla mente i Genesis, i Marillion dell’epoca Fish e i Pink Floyd. Tanta energia in questo piacevole disco che difficilmente potrà deludere gli amanti del rock sinfonico e del new-prog.

 

Peppe di Spirito

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