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AVIVA OMNIBUS Nutcracker in fury Musea 2008 RUS

Dmitry Lukianenko, compositore e musicista russo, alias AVIVA, dà nuovamente sfogo alle sue manie di saccheggio di celebri momenti della musica classica e, dopo aver trasformato e riveduto il "Ludus Tonalis" di Hindemith, con l'album "Rokus Tonalis" nel 2006, si getta a capofitto sul celebre "Schiaccianoci" di Tchaikovsky, questa volta supportato da una vera e propria band che comprende, oltre al folle tastierista, anche Molodoy alla chitarra, Mamina al basso e alla batteria e Vika alle tastiere. Il supporto di un gruppo vero e proprio giova molto a questo album che comunque presenta decisi legami con la precedente opera in studio. Gli arrangiamenti rimangono ingarbugliati con un ruolo di rilievo sostenuto dalle tastiere, cosa che in parte può farci pensare ai connazionali Little Tragedies, ma in questo caso l'approccio è sì bombastico ma più sbilanciato sul versante metal. Non è superfluo citare gli EL&P ma i modelli che AVIVA tiene sicuramente presenti sono anche i Dream Theater ed i Symphony X. E' certo che se amate la musica classica e non sopportate i riarrangiamenti moderni e le rielaborazioni rock di pezzi immortali, come quelli appunto di Tchaikovsky, le continue citazioni che ci vengono snocciolate passo passo di canzone in canzone, potrebbero rendervi l'ascolto di questo album davvero indigesto. Lasciando comunque da parte qualsiasi pregiudizio e dimenticandoci per un attimo le classiche versioni per orchestra, possiamo comunque cogliere la bravura e l'estro di questo tastierista che gioca con melodie inconfondibili, patrimonio conservato nella memoria collettiva degli ascoltatori, trasformandole letteralmente a suo capriccio e dispetto. Proprio come ci lascia intuire il titolo, lo "Schiaccianoci" che troviamo disciolto in questo concept è infuriato, maltrattato ed interpretato soprattutto con sonorità graffianti, spesso violente, e con forti contrasti. La cosa può risultare stancante ma anche divertente se si sta al gioco. Non mi convince sempre la scelta dei suoni, così come trovo gli arrangiamenti a tratti fin troppo accidentati, con una batteria martellante, picchiata in maniera decisa e ritmica, e riff di chitarra gracchianti e potenti. Non si lesina neanche sullo sfoggio di tecnica e gli amanti delle acrobazie troveranno sicuramente di che saziare le proprie orecchie. Se non vi dispiacciono i gruppi citati come punto di riferimento in questa recensione, potreste prendere in considerazione questo album. Se siete sensibili e avete un cuore romantico forse sarebbe meglio passare oltre.

 

Jessica Attene

Collegamenti ad altre recensioni

AVIVA Rokus tonalis 2006 
AVIVA Peer Gynt in favour 2010 

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