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ANTONIUS REX Ralefun Tickle 1979 (Black Widow 2011) ITA

Prosegue l’attività della Black Widow mirata al recupero di lavori del passato che abbiano attinenze con la politica musicale portata avanti dall’etichetta genovese e quindi con forti impronte dark e dark progressive.
Questa volta, in occasione del suo 32esimo compleanno, tocca a “Ralefun” disco originariamente edito nel 1979 che, oltre all’edizione digipack che abbiamo in analisi, esce per la prima volta come ristampa anche in vinile. Oltre alle tracce originali trova anche spazio una bonus track, “Proxima Luna” composta dal group leader Bartoccetti con la tastierista Doris Norton e risalente al 1980, ricchissimo in tastiere e atmosfere cupe.
Musicalmente parlando la registrazione risente, come ovvio, di quelli che erano gli indirizzi musicali dell’epoca e spesso le ritmiche assumono tendenze decisamente leggere e persino adatte al ballo, anche se non credo (considerando che non ho mai frequentato discoteche) che ai tempi siano stati in molti a danzare su questi brani. Ben ampi sono gli spazi strumentali maggiormente improntati alla sperimentazione dove salta fuori decisa la vena misterica dell’autore, grazie anche al flauto molto presente e sempre piacevolissimo e alle sovraincisioni di chitarre, utilizzate non certo in maniera orecchiabile e easy. Se aggiungiamo ancora che buona parte dei testi è in latino, arriviamo a capire che le ritmiche leggere poco avranno fatto per rendere il disco appetibile alle masse, ma i tempi erano quelli …
Il gruppo di lavoro, oltre allo stesso Bartoccetti, vedeva la tastierista Doris Norton, Jean Luc Jabouille alla batteria, con l’aggiunta del bravissimo Hugo Heredia al flauto e del compianto jazzista Marco Ratti al basso. Il risultato musicale è piuttosto altalenante e, anche se lo stesso autore è arrivato a definirlo “ridicolo dal punto di vista concettuale e da quello tecnico-artistico”, trovo che ci siano molti aspetti decisamente piacevoli e progressivamente intriganti.
Quel che si è detto su alcuni aspetti ritmici che vedono da una parte la grande professionalità di Jabouille e dall’altra l’asciuttezza tipica del tempo, è essenzialmente applicabile a “Witch Dance”, un sabba-hard-discomusic e a “In einsteinesse’s memory” nella quale sopra al travolgente 4/4 danzerino si sviluppano ottimi temi di flauto, dal sapore tulliano e un basso dalle linee quantomeno intraprendenti. Ma già dall’avvio del disco, con il tema di minimoog di “Magic sadness” si aprono spiragli che mischiano consueto a inconsueto e ricordo che allora qualcuno mosse paragoni sonori con Federico Monti Arduini, noto come Il guardiano del Faro, ovviamente il contatto era quel suono di moog, null’altro.
Gli altri brani vedono tempi più riflessivi che aiutano lo sviluppo delle anime sotterranee tipiche del Bartoccetti. “Agonia per un amore” ruota attorno ad un tema più classico, grazie alle sue arie rinascimentali e al flauto che ribatte il tema vocale con una modalità che, tanto per spolverare il passato più recente, ritroviamo nei primi lavori dei norvegesi White Willow. Sempre a cavallo tra momenti più particolari ed altri più moderati si muove anche “Incubus”, spigolosa, ricca di schegge aguzze sparse dalla chitarra con il tema principale che svanisce e ricompare infilandosi tra il pianoforte di Doris che riempie di gocce rugiadose la tela tessuta dalle chitarre, quella distorta di sottofondo e quella solista più in evidenza, un ottimo brano.
Arriva poi, non alla fine ma come penultima traccia, la bonus “Proxima luna”, quasi otto minuti di scorribande tastieristiche, ora soffuse, ora ricche, ma sempre dominanti. Il brano è molto vario e cambia spesso scenario, unendo temi space a rock più concentrato, sprazzi ritmici a momenti di piena atmosfera. Chiude la lunga “Enchanted wood” tendenzialmente più sperimentale, dove convivono tratti di Pink Floyd, Gong e Jethro Tull, tra aperture space psichedeliche, sulle quali sale la voce recitante in latino di Bartoccetti.
La consueta bella pulizia sonora delle nuove edizioni completa la proposta che ritengo possa essere interessante per molti, sia per chi non conosce questo autore sia, ovviamente, per i suoi appassionati indefessi, che sicuramente potranno apprezzare la nuova veste e, soprattutto, la traccia bonus.



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Roberto Vanali

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