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ARTEMIY ARTEMIEV Point of intersection Electroshock Records 1997 RUS

Nel corso della sua attività di musicista Artemiy Artemiev è riuscito a focalizzare nel giro di pochi anni un proprio stile compositivo in equilibrio tra le esigenze più sperimentali della musica elettroacustica e l’approccio più melodico ed ambientale della musica elettronica d’ascolto... il processo di elaborazione ed evoluzione stilistica iniziato durante le sue prime registrazioni si è intensificato particolarmente con la realizzazione del secondo album “Cold”, fino a realizzarsi in maniera definitiva con questo terzo disco “Point Of Intersection”, un’opera piuttosto radicale in cui per la prima volta nella musica di Artemiy Artemiev si affaccia in maniera determinante la componente elettroacustica. Realizzato tra l’autunno del 1996 e l’inverno del 1997, con una strumentazione pressoché invariata rispetto alle sue precedenti registrazioni, “Point Of Intersection” approfondisce la vena più visionaria ed astratta di “Cold” ed introduce in modo rilevante elementi sonori campionati di carattere sacro e religioso che aggiungono un’ulteriore dimensione etnica ed ascetica alle composizioni; in “Point Of Intersection” Artemiev riesce ad esprimere la sua arte in maniera completa e decisiva, notevolmente più oscura ed enigmatica di quanto aveva già dato esempio nel recente passato... L’obiettivo principale prefissato in “Point Of Intersection” è l’incontro delle culture orientali ed occidentali, musica elettronica ed elettroacustica: in realtà lo stile di Artemiev si è talmente rarefatto che si ha davvero l’impressione che la musica sia stata collocata realmente nel punto di intersezione tra il paradiso e la Terra, in un punto sospeso tra la vita e la morte, la realtà ed il sogno.
E’ evidente come Artemiev abbia sfruttato al meglio le potenzialità della strumentazione disponibile e si percepisce nettamente come abbia maturato nel tempo e con l’esperienza la capacità di creare sonorità arcane ed esoteriche attraverso mille sfumature e dettagli; c’è una ricerca dell’essenza del suono che è tipica della musica elettroacustica ed il perfetto utilizzo dei campionamenti (tra i quali è notevole l’introduzione del canto di un diacono della chiesa ortodossa siriana) è teso all’evocazione di atmosfere arcaiche, talvolta tribali, di grande spiritualità. Oltre all’ovvio richiamo dei capolavori di suo padre, Edward Artemiev, il lavoro di Artemiy in “Point of Intersection” si può accostare alle esplorazioni avantgarde del compositore russo Mikhail Chekalin, nella stessa misura ci sono diversi punti di contatto anche con le opere ambient etniche di Steve Roach e nella drone-music trascendentale di Steve Reich. Con “Point Of Intersection” Artemiy Artemiev ha raggiunto quindi la piena maturità e la consapevolezza delle proprie capacità compositive: d’ora in avanti la strada di Artemiy sarà costellata da una serie di eccellenti collaborazioni con vari musicisti, parallelamente all’approfondimento del linguaggio della musica elettroacustica ed elettronica con altri dischi solisti, fino alla piena gestione dell’etichetta specializzata ElectroShock Records, negli anni destinata a diventare un importante punto di riferimento per la musica elettroacustica ed elettronica europea.



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Giovanni Carta

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