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ANT-BEE Electronic church muzik Barking Moondog Recods 2011 USA

Sulla scia dei più grandi “irregolari” del panorama musicale americano, da Todd Rundgren al misconosciuto e geniale R. Stevie Moore (la Cuneiform esordì nel 1984 proprio con un suo album), Billy James, alias Ant-Bee, è un musicista-produttore e biografo rock che si è consacrato al verbo zappiano ed allo spirito libertario dei Sixsties: nel giro di un lustro tra la fine degli anni Ottanta e la prima metà dei Novanta ha pubblicato una serie di album diventati presto oggetti di culto per gli appassionati, sia per il notevole estro creativo contenuto e sia per il coinvolgimento in studio di alcuni vecchi componenti delle Mothers Of Inventions originali, specialmente nel terzo disco “With My Favorite Mothers & Other Bizarre Muzik” del 1992, il cui titolo è decisamente esplicito! Per giungere a quest’ultimo “Electronic Church Muzik”, Ant-Bee ha fatto aspettare i suoi fans per ben oltre dieci anni di distanza dall’uscita del precedente “Lunar Musik”, lavoro decisamente sorprendente ed altamente lisergico dove convivevano oltre che le vecchie Mothers anche alcuni reduci dell’antica band di Alice Cooper, Harvey Bainbridge degli Hawkwind ed anche la sempre gradita coppia Gilly Smith e Daevid Allen; in parte “Electronic Church Muzik” procede quindi per la via già intrapresa da “Lunar Musik”, anche se come in tutti i lavori di Billy James la musica ci guida nelle direzioni più imprevedibili, infatti questo è forse il disco meno esplicitamente zappiano della discografia di Ant-Bee e pur non mancando di avvalersi anche stavolta del prezioso contributo delle Mothers Don Preston e Bunk Gardner (pezzi come “Eye Of Agamoto” e “The Language Of The Body” sono degni dei migliori collage sonori del primo Zappa), Ant-Bee ora sembra più concentrato a proporci uno strano ibrido psichedelico-avanguardista che alterna una manciata di brani acid-rock efficaci ed altamente “stoned” ad alcuni strani ed intensi esperimenti di musica concreta ed elettroacustica, con qualche piccola incursione ai confini dell’ambient; così è particolarmente significativa la presenza del compianto Peter Banks (autore del gioiellino onirico “Endless Journey”), di Peter Frohmader ed Artemiy Artemiev come anche il notevole contributo di Jan Akkerman con il folk visionario di “Mannah”. “Electronic Church Muzik” si svolge comunque alla maniera del più classico concept album, nella sua forma caleidoscopica e labirintica la musica fluisce piuttosto bene attraverso il filo conduttore di una spiritualità di matrice soprattutto cristiana, l’impressione è quella di una gioiosa cerimonia freak (“Dedicated To God”) velata di malinconia, che si apre e chiude simbolicamente con i sussurri galattici della Smith... Tra le tante curiosità di quest’album ci sono due eccellenti cover: messa all’inizio del cd troviamo un’euforica rilettura di “Living” brano tratto dal primo disco di Alice Cooper (“Pretties For You”, quando si trovava ancora sotto l’ala protettiva di Zappa nel 1969), guarda caso suonata insieme all’ex-chitarrista di Alice, Michael Bruce, mentre come ultimo brano c’è una fedele riproduzione in perfetto stile Rundgren di “Don’t You Ever Learn”, cantata dal sempre ottimo Napoleon Murphy Brock, qui appositamente affiancato dal leggendario tastierista dei primi Utopia, Moogy Klingman. C’è solo un piccolo rammarico per la confezione del cd curata da Cal Schenkel, riproduzione della bibbia su uno smilzo cartoncino... ma, visto il notevole contenuto, dopotutto sono quisquilie... Se il nome di Ant-Bee vi era per qualche strano motivo rimasto sconosciuto, allora direi che è giunto ora il momento di rimediare!



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Giovanni Carta

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