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AUTUMN WHISPERS Cry of dereliction vol. II Fairy Music 2013 NOR

Ci avevano già deliziati nel 2012 con un bel disco a cavallo tra il folk-rock britannico degli anni ’70 e quello nordico. Tornano ad un anno di distanza con il secondo volume di “Cry of derelicition” e lo fanno con un lavoro più articolato e anche di lunga durata, visto che si tratta di un cd di oltre settanta minuti. Loro sono gli Autumn Whispers e sul loro sito definiscono la loro musica come “rock poetico con elementi progressive e classici basato su poesia enigmatica” (per alcuni testi sono state infatti usate poesie di William Blake, W.B. Yeats, Emily Dickinson e Robert Frost). La formazione base di sei elementi che si alternano di brano in brano vede anche in questa occasione come protagonisti principali il cantante-chitarrista Dino Steffens e la sempre incantevole Tirill Mohn, che i più attenti ricorderanno per i suoi deliziosi lavori solisti, nonché per la collaborazione con i White Willow.
Già con il primo brano “Fire and ice” siamo immersi in un mondo sonoro in cui strumenti acustici ed elettrici si intrecciano in maniera abile e intrigante. Ed è nuovamente questo folk-rock pronto a collegarsi con elementi progressive ad essere al centro dell’album, con pezzi pastorali e malinconici come “A bird can’t fly” (dalle magiche tessiture di chitarre, violino e tastiere), “I measure every brief I meet”, “To a child dancing in the wind” e “The Jasmin”. Con un occhio sempre attento alla melodia orecchiabile, come dimostrano anche il pop agrodolce di “Nostalgia” e la beatlesiana “Auguries of innnocence”, gli Autumn Whispers in questo nuovo disco vogliono comunque mostrarsi più variegati. Troviamo così, tra le altre cose, un pezzo hard rock lunatico un po’ à la Black Sabbath con “Walls”, il valzer stravagante di “The puppet’s monologue” e la lunga e spettacolare title-track (tredici minuti), composizione epica, che con i suoi impasti elettroacustici e col mellotron a tratti in bella evidenza rievoca i primi King Crimson e che rappresenta senz’altro il momento più esaltante dell’album. Gli struggenti otto minuti di “Autumn”, dal mood floydiano, e la ghost-track finale, per piano e voce, sono la degnissima conclusione di un buonissimo lavoro che conferma in pieno il valore degli Autumn Whispers, che intanto sono già alle prese con la registrazione del terzo volume di “Cry of dereliction” (sembra che la serie completa ne preveda sette!).


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Peppe Di Spirito

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AUTUMN WHISPERS Cry of dereliction vol. 1 2012 

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