Home
 
ANABASI ROAD Anabasi road autoprod. 2014 ITA

Il sottobosco prog italiano non smette di riservarci piacevoli sorprese con questo primo disco autoprodotto degli Anabasi Road, band emiliana giunta all'esordio dopo un soddisfacente lustro di gavetta: con un nome probabilmente ispirato all'opera di Senofonte, la spedizione verso l’interno dei meandri progressivi degli Anabasi Road si realizza con un disco di hard rock progressivo e venato di blues, in cui offrono una loro personale ed interessante interpretazione alle peculiarità musicali prog… Il sound degli Anabasi Road è piuttosto classico, con doppia chitarra elettrica in evidenza e l’organo Hammond a ricoprire un ruolo sia ritmico che solista, insieme ad una sezione ritmica basso/batteria potente e cadenzata. In “Anabasi Road” si mette in risalto subito l’espressiva e versatile voce del cantante ed autore dei testi Gibbo (Andrea Giberti), dotato di una discreta vena poetica e buone doti interpretative, particolarmente a suo agio sia nei momenti più blues e caldi come anche in quelli più introspettivi; l’opener “Pleasure In Me” mette subito in chiaro che il gioco si fa subito duro, per non dire heavy, in un intricato ed epico susseguirsi di atmosfere settantiane a noi familiari, sulla scia di Uriah Heep ed Atomic Rooster, e direi anche di gruppi come Big Elf, Wicked Minds e Standarte. Negli Anabasi Road possiamo ancora percepire una vaga componente prog-metal, immagino che sia un retaggio dei loro ascolti di gioventù,certe tendenze rimangono comunque parecchio sullo sfondo e non sono mai invasive… Quello che caratterizza gli Anabasi Road dalla media delle formazioni prog è una certa passione per le sonorità più sanguigne del blues elettrico, com'è evidente nel “Requiem” di chiusura, piacevole brano di fumoso hard-blues, buono per rilassarsi con un paio di birre in buona compagnia, mentre per noi è decisamente più interessante la lunga “Say Man” dove sopra una simile base blues rock, forse un pochino più raffinata, si sviluppa nella migliore tradizione progressive una sorta di mini suite sinfonica con piacevoli e decise sfumature psichedeliche che ci fanno quasi pensare a certe formazioni kraut pinkfloydiane alla Jane ed Eloy, con un interessante lavoro di cesellature strumentali... L’impegnata ballata “Guerra Mondiale” oltre ad essere l’unica canzone cantata in italiano è pure quella che più si avvicina alle più tipiche atmosfere del neoprog italico con il delicato pianoforte di Luca Orlandini a ricordarci le ariose trame neoclassiche del Banco ed un’enfasi melodica che ci rimanda felicemente ai Nomadi. Non mancano i momenti più gotici almeno in un paio di brani, negli influssi dark di “I Walk Alone”, il brano più lungo insieme a “Say Man” (undici minuti), in cui suggestioni funeree vicine ai Black Sabbath ed Atomic Rooster si dilatano in un lungo ed appassionato duetto di chitarra solista, mentre “Dreaming For You” è invece un pezzo lento dal clima tragico e notturno, caratterizzato da scurissime e decadenti orchestrazioni. Prodotto e suonato in maniera professionale “Anabasi Road” forse necessitava di un suono un pochino più sporco, ma nel suo insieme direi che va abbastanza bene così; gli arrangiamenti sono generalmente ottimi anche se, forse, in alcune parti leggermente farraginosi. Insomma, “Anabasi Road” è davvero un buon disco che consiglio un po' a tutti iseguaci del progressive più grintoso ed agli amanti del tradizionale classic rock!


Bookmark and Share

 

Giovanni Carta

Italian
English