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AKASHA Akasha Bat Records 1976 (Ad Perpetuam Memoriam - 1994) NOR

AKASHA: uno di quei dischi per i quali i collezionisti di tutto il mondo sarebbero disposti a sborsare fior di quattrini. Inciso nel 1976 su di un semplice quattro piste nella cantina di un hotel e stampato in tiratura confidenziale, l'album in questione è l'unica testimonianza dell'esistenza di questa band norvegese, poi dissetasi nel nulla. La mancanza di una produzione decente ne inficia purtroppo la piena riuscita, e anche se alla APM hanno utilizzato (con buoni risultati) tutti gli accorgimenti possibili per dare al suono profondità e dinamicità nemmeno le tecniche più moderne sono in grado di tramutare l'ottone in oro. Nonostante ciò, quest'album ha un suo fascino, il fascino strano di quelle produzioni così povere ma così sincere, dal suono impastato eppure così caldo, così anni settanta. Le tastiere, ed in particolare mellotron e moog, sono le indubbie protagoniste, il gruppo non tenta neanche di mascherare il loro assoluto predominio lasciandosi andare a qualche intreccio strumentale più complesso, e soltanto la chitarra cerca ogni tanto di emergere con qualche scarno assolo. Lo stile può ricordare i GENESIS o qualche gruppo minore dei Settanta tipo SPRING o STREETMARK, anche se purtroppo la povertà sonora non rende del tutto merito alla musica degli AKASHA. In conclusione la proposta farà felici gli amanti di un certo tipo di timbriche, coloro che aborriscono i suoni plastificati delle moderne produzioni, ma lasciatemi dire che farà anche girare vorticosamente le scatole ai possessori del vinile originale, che fino a qualche giorno fa erano gli unici che potevano vantarsi di aver ascoltato quest'album... (anche gli AKASHA se la ridono, al sesto minuto e sedici secondi della traccia numero sei).

 

Riccardo Maranghi

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