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ANACONDIA L’orizzonte degli eventi Lizard 2016 ITA

Sono passati oltre dieci anni dall’uscita di “Due Mondi”, raccolta dei demo di questo gruppo proveniente dall’hinterland milanese nato nel 1995 dalla mente di Andrea Canonico e Giuseppe Ramilli. Ci sono voluti venti anni per fare il loro primo lavoro ufficiale e in un mondo musicale “liquido” come è quello odierno, dove si mette on line qualsiasi cosa registrata in studio cinque minuti prima, è un caso più unico che raro.
La forza di questo lavoro è nella varietà degli stili che si possono incontrare ascoltando le sette tracce che compongono questo cd. Si passa da echi prog metal ad atmosfere folk e new prog, senza dimenticare la tradizione italiana anni settanta. Nell’insieme il cd non ne risente assolutamente, merito soprattutto della qualità delle composizioni che sono sicuramente sopra la media e che rivelano la maturità e l’esperienza di questo gruppo che, scherzando e ridendo, suona insieme da venti anni. Esperienza musicale che permette di presentare un brano del calibro di “Come un fiume in piena” che non sfigurerebbe nel repertorio dell’ultima PFM e che, se esistessero ancora i quarantacinque giri, sarebbe una vera e propria potenziale hit.
Analizzando tutte le tracce troviamo veramente parecchie cose valide. “Nel silenzio” ricorda molto le cose migliori de “La maschera di cera”. Gli echi folk di ”Ideale e verità” ne fanno un pezzo molto accattivante e fruibile a tutti, non solo agli appassionati. Il mio brano preferito è comunque “Un foglio bianco” dove sembra concentrato in sei minuti tutto il meglio uscito nel panorama italiano del rock progressive italiano e con un gusto per la melodia non indifferente. Paradossalmente i pezzi che personalmente convincono di meno sono quelli più tirati che vanno a coprire i momenti più delicati che sono i più validi di questo lavoro. Molto buona la prova chitarristica penalizzata forse da una registrazione che non gli rende molto merito.
Nell’ambiente sperso si scherza su chi possano essere i Finisterre del nuovo millennio, considerato la qualità e il tipo di proposta musicale, gli Anacondia ci si avvicinerebbero parecchio, peccato che anagraficamente parlando (e considerato quando è nato il gruppo) siano coetanei di Zuffanti & co.
Un lavoro molto piacevole, dal quale traspare umiltà, voglia di suonare e passione per questo genere musicale. Un cd da sentire tutto di un fiato e che non fa venire voglia di splittare al brano successivo. Di questi tempi non è per niente una cosa scontata.


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Antonio Piacentini

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