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ART AGAINST AGONY Russian tales (EP) Vault Records 2017 GER

Collettivo tedesco di musicisti dal nome vagamente pretenzioso ad altisonante, gli Art Against Agony rappresentano un altro tassello di una delle tendenze prog metallare contemporanee, volgarmente denominato "djent" ossia brani in buona parte strumentali ultratecnici con una sequenza esasperante di riffs dissonanti e compressi, abbondanti dosi di fusion o presunta tale, qualche tocco sparso d'elettronica, un genere, se così si può definire, che ha avuto le sue origini da gente come Meshuggah e successivamente da Animals As Leaders, insomma, a voler essere brevi e con un po’ di ironia... come se i Pantera o Fear Factory avessero incominciato a suonare prog. In fondo questo non si potrebbe neanche definire metal vero e proprio se non altro perchè l'estetica classica del metallaro qui sembra abbandonata da tempo. Gli Art Against Agony sono più in sintonia con un art rock (metal) concettuale doverosamente strumentale non poi così lontano dall'essere una jam band del nuovo millennio, come tanti altri loro colleghi, con il loro incedere strumentale incessante, con la differenza che il lato improvvisativo sembra sostituito dalla più totale osservanza verso le ritmiche metronomiche più rigide ed estreme. Tutto appare calcolato ed architettato sin nei minimi dettagli, con apparentemente poco spazio lasciato alla casualità. I cinque brani di questo cd EP, "Russian Tales, di circa 22 minuti, sono stati scritti durante un avventuroso tour che gli AAA avevano intrapreso in Russia nel bel mezzo del grande freddo siberiano, 12000 km di viaggio piuttosto duri e formativi, sicuramente. La musica che scaturisce in questo mini cd di transizione, seguito del cd d'esordio "Three Short Stories", è alquanto densa e ricca di episodi strumentali interessanti e carichi di tensione, con il virtuosismo chitarristico di The Sorcerer in primo piano... Già, perchè gli AAA cercano di mantenere strettamente riservata la loro identità, nei limiti del possibile, con degli pseudonimi ed amano indossare la maschera di V Per Vendetta durante le loro esibizioni. Nell'insieme la proposta degli AAA mi sembra buona anche se non proprio eccezionale, a dire il vero, hanno ancora tempo per maturare le loro capacità, al momento mi sembrano ancora molto osservanti delle regole che predominano un genere che ormai va avanti da oltre dieci anni senza troppe mutazioni... Il materiale comunque c'è e guardando le anteprime e i video da loro realizzati ed inseriti sulla pagina personale youtube pare che ci siano sviluppi interessanti, con una maggiore inclinazione alle sonorità orientali e l'inserimento in pianta stabile di un suonatore di mridangam, ovvero The Maximalist. Quindi pollice alzato con riserva, buone sensazioni ma c'è sempre il rischio di perdersi nella massa di band djent/math metal che sono alla ricerca del segreto dei gruppi capostitipi del genere: vale la pensa dare un ascolto al cd, sempre tenendo conto ovviamente che questo tipo di musica può affascinare quanto suonare come un vero e proprio incubo per il suo estremo virtuosismo e pesantezza dei suoni, questione di gusti direi...



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Giovanni Carta

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