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AFTERGLOW Yggdrasil Musea 1995 FRA

Un nuovo gruppo si affaccia sulla scena progressiva transalpina e viene immancabilmente reclutato nelle scuderie Musea. Se devo essere subito sincero il problema fondamentale di questo CD è costituito (così come in molte altre band) da un'insufficiente prestazione del vocalist François Festy (che farebbe bene a limitare il proprio apporto alla sola sezione di tastiere). Si comincia infatti con il promettente inizio di "Headliner" con ritmi soffusi scanditi da una buona base ritmica caratterizzata dalle piacevoli percussioni di Claude Figge. Segue "In the name of...", un pezzo ben ritmato che mette in evidenza tutta la sezione ritmica: Karim Abdelalj alla batteria e Freud Chaudeax al basso. Nel complesso le composizioni risultano un onesto new prog abbastanza ritmato, che però denuncia a tratti una certa piattezza (vedi gli IQ più leggeri). "Vision" si distingue per il buono intro acustico di chitarra (Reno Ferre che si mette in luce anche per alcuni ceselli con la sei-corde elettrica un po' sullo stile pacato di Latimer) risultando (finché non interviene il cantante!) uno dei migliori pezzi del CD. In "Knight of the sun" finalmente viene espressa tutta quella energia che negli altri pezzi si fa fatica a vedere anche se in alcuni passaggi, un po' troppo elementari, viene a galla una certa ingenuità compositiva. Il disco in questione è purtroppo pieno di ingenuità che riescono ad abbassare il livello di ottime idee (si ascolti ad esempio la lunga "Unquiet" dove finalmente il cantante si esprime in modo migliore). Alla fine tutto si riduce al solito grosso problema: vale la pena di acquistare un CD del genere avendo a disposizione un budget limitato? Tutto dipende dall'entità del vostro budget, se ve lo potete permettere, perché no... Nel frattempo posso scommettere sul brillante futuro di questo gruppo che crescendo può sicuramente portarci delle grosse sorprese (notate bene, non è una frase di circostanza, dico sul serio!).

 

Giovanni Baldi

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