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ANKH Expect unexpected Metal Mind 2003 POL

Ammetto di non aver mai avuto modo di ascoltare nulla degli Ankh e, pur conoscendoli già di fama, devo dire che mi aspettavo qualcosa di diverso dal contenuto di questo cd davvero... inaspettato. A quasi dieci anni dal loro esordio omonimo questo gruppo polacco sembra divertirsi molto con l'elettronica, di sicuro sono stati anche loro rapiti dalle ultime tendenze moderniste che sembrano prevalere da un pò di tempo in molti ambienti musicali. Comunque nulla di particolarmente originale, alla resa dei conti questo disco parla il linguaggio musicale della psichedelia: fra sofisticate deviazioni dance, espansioni cosmiche e loop reiterati sino all'infinito (o quasi) la sostanza rimane quella di un solido rock estremamente melodico, cantato (bene) in linguamadre, con una buona dose di energiche chitarre elettriche opportunamente trattate o filtrate. L'aspetto che più colpisce in questo disco è la sua cristallina qualità sonora, le manipolazioni digitali sono rese al meglio e, di conseguenza, le ambizioni spaziali degli Ankh vengono compiute efficacemente senza risultare particolarmente banali. Al di fuori dell'effettistica sonora, peculiarità base di "Expect unexpected", i musicisti coinvolti in questo progetto dimostrano di possedere un certo talento compositivo rivolto alla creazione di brani immediati ed estremamente comunicativi, eppure sempre piuttosto raffinati e ricercati nella forma come nella sostanza. "Expect Unexpected" si rivela quindi come un disco in grado di intrattenere e divertire l'ascoltatore ma anche di farlo partecipe di un'esperienza profonda e stimolante per la mente.

 

Giovanni Carta

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