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BAGHEERA Door to deliverance Rock The Nation 1995 NL

E' strano come l'Olanda, pur trovandosi tra Inghilterra, Svezia, Francia e Germania, non abbia negli ultimi anni partorito niente degno di essere ricordato negli anni a venire. Bene, gli autori del CD che sto recensendo hanno cercato di supplire a questa carenza regalandoci un album splendido e già maturo, nonostante esso sia il loro primo lavoro. Formazione standard a 5 elementi con tastiere in primo piano, ma complessivamente le nostre orecchie si trovano di fronte ad un suono equilibrato, impreziosito da ottimi arrangiamenti e da una buona registrazione. Detto ciò, sicuramente avrò stimolato la vostra curiosità e allora diamo i soliti riferimenti musicali: in un ipotetico asse cartesiano del rock progressivo, oserei collocare i BAGHEERA in un punto a metà strada tra Shadow Gallery e Magellan. Un certo uso dei cori e la dolcezza e il romanticismo di alcuni pezzi richiamano i primi, la possenza sinfonica di altri episodi li avvicina ai secondi. La voce di J. Hoving, accattivante ma senza spunti particolari, riesce tuttavia ad essere gradevole in un contesto musicale in cui ogni strumento interviene esattamente nella giusta misura. La musica scorre fluida in un continuum musicale che quasi ferma il tempo ed è stupefacente di come ciò avvenga per un lavoro che tutto sommato può essere considerato di new-prog a tutti gli effetti. A ciò si aggiunga l'assoluta assenza di cadute di livello ed ecco il motivo per cui io consiglio "DtD" praticamente quasi a tutti. Da segnalare la splendida "I wandered lonely as a cloud", poesia di Wordsworth, musicata con dolcezza infinita (avete ragazze da conquistare con un pezzo strappacuore?), la mini-mini suite "A father's face", perfetta sintesi del BAGHEERA sound... poi c'è la bella "One day" e poi "The Inheritance of Leviathan" e poi... e poi compratevi il CD e giudicherete con le vostre orecchie.

 

Emiliano Di Stasio

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