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BLACK SEPTEMBER Black september Mellow Records 1994 USA

Chi si ricorda dei Mastermind? "O che c'entrano?" diranno subito i miei 25 lettori... Beh, non tanto, se non che il cervello di quella band, ovvero Bill Berends, è il produttore di questo primo CD dei BLACK SEPTEMBER, band americana di hard Prog con elementi sufficientemente personali, ancorché si noti senz'altro l'infatuazione d'infanzia per gli EL&P. Ho detto hard, non heavy: di certo la musica contenuta in quest'album è abbastanza movimentata, con flash strumentali molto sinfonici, con grande utilizzo del violino a coadiuvare il grande gioco di tastiere di Michael West, non a caso la vera mente del gruppo. Il CD inizia alla grande, coi 10 minuti di "Bellicose agenda", continuando con la solare "Freeze", vero esempio di flash rock scatenato. Da questi due primi episodi si evince, come detto, il grande ruolo delle tastiere nella musica dei BS, ma altresì una sezione ritmica non proprio al massimo livello d'ispirazione, con un drumming che non riesce ad andare al di là dell'ordinario. "Forever young" è l'unica ballata che si possa chiamare tale dell'album, con un gran finale col violino in evidenza; essa si colloca grosso modo a metà strada del minutaggio globale, quasi a far riprender fiato in attesa dei 3 pezzi finali. Detti pezzi, pur ritornando verso ritmiche sostenute, sono di certo inferiori agli altri d'inizio CD, concludendo un disco gradevole, ancorché non trascendentale, nel suo insieme.

 

Alberto Nucci

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