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BACAMARTE (MARIO NETO) Sete cidades Bacamarte 1999 BRA

Peccato che il secondo atteso disco dei Bacamarte veda ridotto così tanto l'organico rispetto alla band che suonò al Rio Art Rock Festival del '96... tanto che in effetti il disco esce anche a nome di Mario Neto, talentuoso ed ispirato polistrumentista del gruppo, coadiuvato unicamente dalle tastiere di Roberto Molinari. Non amo i progetti one(o two in questo caso)-man-band, ma ogni eccezione ha la sua regola... e questo cd è un'eccezione... e anche eccezionale per giunta! Freniamo gli entusiasmi eccessivi e rimaniamo coi piedi per terra. Mario Neto, come detto, si occupa della maggior parte degli strumenti e lo fa in maniera egregia, deliziandoci con chitarra e basso, ma anche con ottime armonie vocali e di flauto e un drumming che non fa rimpiangere soluzioni meno individualistiche. Il sound del disco è sicuramente figlio dell'apprezzatissimo (anche dai collezionisti) primo album datato 1983, con ottimi impasti armonici e melodici, una certa vena malinconica (molto brasiliana) che pervade gli 8 brani, ritmiche quasi sempre calme, con pochissime impennate (come la brillante "Mirante das estrellas") e in cui la protagonista costante è la chitarra, che non sovrasta gli altri strumenti, ma impone il suo ruolo di guida impreziosendo le canzoni coi suoi giri melodici e i suoi riff deliziosi. Per i patiti di Prog romantico e sinfonico.

 

Alberto Nucci

Collegamenti ad altre recensioni

BACAMARTE Depois do fim 1983 (autoprod. 1996) 

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