Home
 
BARROQUEJÓN Concerning the quest, the bearer and the ring Mylodon Records 2003 CHI

Barroquejón è lo pseudonimo di David Hanus, musicista autodidatta cileno appassionato di letteratura fantasy e dei Queen... a quanto viene da pensare di primo acchito accostandosi a questo suo album d'esordio. A dire il vero la musica che possiamo trovare in questo CD è barocca, ridondante, pomposa e portata continuamente all'eccesso. I Queen sono il primo accostamento che viene in mente, come detto, ma possiamo aggiungere tranquillamente altri riferimenti come Ayreon, Valensia, Wakeman, Rhapsody, Gamma Ray... o addirittura i Blind Guardian! Non si può però parlare semplicemente di un album Prog-metal: David, che suona tutti gli strumenti, ha voluto narrare a modo suo, in maniera epica e sfarzosa, la storia del Signore degli Anelli, aggiungendo tocchi di folk (col ricorso frequente ad un recorder) ad una miscela esplosiva che non può lasciare indifferenti, portando ad un amore istantaneo oppure ad un senso di fastidio insopprimibile. La musica, fin dai suoi inizi, è magniloquente, ampollosa e alterna di continuo momenti solenni a divagazioni medievaleggianti, con un cantato spesso su tonalità alte ma che sovente si produce, grazie ovviamente a delle sovraincisioni, in cori tipici dell'epic metal. La componente sinfonica è ben presente e spesso si è sovrastati dal bombardamento sonoro cui, senza quasi sosta, ci sottopone l'artista. Il risultato può apparire molto caotico e frastornante; si aggiunga che il cantato deve sottostare spesso ad esigenze di metrica e il risultato ci porta quasi inevitabilmente a... un gran mal di testa! Le ritmiche in linea generale non sono troppo sostenute, anche se non mancano accelerazioni (non manca praticamente niente in quest'album!) tipicamente metal, ma anche pause dal respiro più ampio e belle aperture, anch'esse sovente caratterizzate da atmosfere solenni e maestose. L'ascolto dell'album può causare addirittura ilarità: non siamo di fronte di certo ad un lavoro epocale, né all'interno dell'ambito Prog che in quello metal; tuttavia è altresì innegabile come il disco sia divertente da ascoltare, se lo si prende alla giusta maniera, come qualcosa di spensierato che possa accompagnare i nostri momenti di ascolto meno impegnativi, ove non sia nelle nostre intenzioni il prestare particolare ascolto alla musica. In quest'ottica ci troviamo alla prese con un CD che ha delle ottime chances di risultare quanto meno gradevole.

 

Alberto Nucci

Italian
English