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THE BESNARD LAKES Are the dark horse Jagjaguwar 2007 CAN

Come spesso capita, la musica che ci affascina di più è proprio quella che ad un primo ascolto può sembrarci un tantino stravagante ed insolita, in effetti queste sono caratteristiche che non mancano certo ai The Besnard Lakes Are The Dark Horse... Giunto alla seconda prova discografica a circa tre anni di distanza dall'esordio "Volume I", questo curioso gruppo guidato dai coniugi Olga Goreas e Jace Lasek sembra voler rielaborare il classico tema dell'eterna sofferenza umana, cercata disgraziatamente in un susseguirsi di guerre e violenze senza senso, attraverso la riscoperta dell'epica polverosa e romantica della vecchia frontiera americana, non senza allusioni più o meno velate di recente attualità. Detto questo, i primi minuti di questo disco mi hanno fatto venire qualche piccolo dubbio, tanto da farmi credere di aver inserito per sbaglio nel lettore cd un disco dei Beach Boys: una volta accertata le presenza dei Besnard Lakes nell'impianto stereo mi sono decisamente reso conto di quanto Brian Wilson sia un'influenza importante per la poetica musicale di questo gruppo canadese... Certi vocalizzi sembrano infatti pescati direttamente dalla discografia dei Beach Boys ed inseriti in un contesto musicale acido e decadente, guidato da un attitudine contemporanea "post" tipicamente sonnambula ma allo stesso tempo gustosamente retrò e psichedelica. Gli otto ambiziosi brani di "The Besnard Lakes" sembrano voler ricreare una bizzarra sintesi fra i Beach Boys più evoluti (a partire da "Pet Sounds"), immersioni acide alla Quicksilver Messenger (e più recentemente Spiritualized), esaltazioni mistiche di scuola Yes (nel crescendo vocale di "For Agent 13" alla Jon Anderson) e la sofisticata tristezza meditabonda contemporanea di gente come GYBE, The Black Heart Procession, Sigur Ros; il decadentismo crepuscolare si affianca così ad un romanticismo orchestrale fortemente melodico ed accattivante, impreziosito in particolare da una strumentazione musicale alquanto ricca, sezione d'archi compresa, ed un suggestivo utilizzo delle tastiere chiamate a ricoprire soprattutto un sottile ruolo di ricamo visionario e spaziale. Disco controverso, affascinante ed intenso, "The Besnard Lakes Are The Dark Horses" è un'opera che potrebbe far discutere a lungo...

 

Giovanni Carta

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