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BARR Skogsbo is the place Sakuntala Records/Transubstans 2008 SVE

Barr è la parola svedese usata per indicare gli aghi di pino e Skogsbo è un luogo in cui rifugiarsi, immerso nella natura, pieno di ricordi di un passato in cui perdersi romanticamente. La storia che ha ispirato questi ragazzi è quella di un uomo che ha passato in solitudine la propria esistenza in un posto isolato e, giunto alla soglia dei suoi 85 anni, è pronto a lasciarsi alle spalle la sua vita di appunti, registrazioni, ricordi, disegni per andare in una casa di riposo. Il posto che si lascia alle spalle è Skogsbo e rappresenta tutta la sua vita e Skogsbo è il posto in cui la band per due giorni e due notti ha condotto le registrazioni di questo pugno di canzoni, lasciandole immerse nei suoni dell'ambiente circostante in un tutt'uno, cercando di assorbire e fare proprie le sensazioni evocate da questa particolare situazione. Con una premessa così la musica raccolta in questo LP d'esordio (preceduto da un EP del 2007) non poteva essere che malinconica e nostalgica. L'alone di malinconia è accresciuto dalla semplicità degli arrangiamenti, supportati da pochi strumenti acustici: la chitarra, il flauto, le percussioni, con l'aggiunta di harmonium, piano, glockenspiel, contrabbasso e le voci di Patrik, Andreas e Hanna che si alternano e in altre situazioni si fondono. Molto romantico è anche l'effetto del cantato a più voci, che si ritrova per esempio nella traccia di apertura "Summerwind" che, proprio quando parte il ritornello con la parola "Summerwind", ricorda per un attimo il tema della celebre "Summertime" in un bell'effetto di déjà-vu. La traccia si apre col cinguettare degli uccelli ed il tema melodico principale è sostenuto dal flauto e dallo harmonium con un feeling che oscilla fra west coast e folk nordico. Questo alternarsi e confondersi fra pop, psichedelia e folk si gioca su accenni e linee musicali molto sfumati con un effetto molto particolare, nonostante la semplicità complessiva di tutte queste canzoni. Nella ballata "Words Would Do" la voce solista sembra quasi quella di Jim Kerr dei Simple Minds ma le suggestioni sonore si perdono fra il brit-pop e la psichedelia svedese. I suoni sono sempre carezzevoli e delicati e la costruzione delle canzoni è sempre elementare ma efficace nel ricreare le atmosfere volute. La durata complessiva è contenuta e tutto il disco si gioca in appena 45 minuti, l'ultima traccia poi, la più lunga con i suoi 10 minuti, contiene frammenti delle registrazioni rinvenute nei vecchi nastri a Skogsbo. Se avete voglia di un luogo in cui rifugiarvi, Skogsbo è quel posto.

 

Jessica Attene

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