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ROBERT BERIAU Selfishness: source of war and violence Beriau International Record 2008 CAN

Se molti lavori durassero solo mezz’ora, l’opinione generale degli appassionati storici sul rock progressive attuale cambierebbe di parecchio.
Prendiamo, per esempio, questo secondo lavoro del canadese Robert Beriau: sentirsi in dovere di riempire per forza un cd con oltre sessanta minuti di musica non è sempre la scelta migliore. Quantità e qualità non vanno sempre d’accordo e ciò che appesantisce in maniera inutile questo progetto non fa altro che rovinare quei brani realmente validi che ricordano per molti versi il miglior Phideaux, il miglior Matt Parmenter e logicamente Peter Hammill. Purtroppo tranne l’ottima mezz’ora che, veramente, è degna d’attenzione, dobbiamo fare i conti con un resto del lavoro non all’altezza. I limiti vengono fuori soprattutto sui lunghi strumentali che aggiungono solo minutaggio e non musica di qualità. Questi limiti credo siano dovuti al fatto che il buon Robert ha deciso di far tutto da solo (tranne esser supportato da due batteristi su alcuni brani). L’esecuzione ne risente tantissimo e a tratti risulta troppo piatta, senza quei guizzi degni di nota e quelle invenzioni musicali (anche sfoggiando un minimo di tecnica che non guasta mai) che non ti permettono di entrare dentro i brani, ma ti fanno venir voglia di guardarli solo in superficie.
Voglio concentrarmi, però, su ciò che è veramente buono di questo lavoro. Penso a brani come “Terrorism: a two actors play” “Time fracture” o “ Homeless… (If only!)” dove vena artistica e il pathos delle composizioni di Robert Beriau vengono fuori alla grande. Penso anche ai testi veramente belli e profondi che traggono linfa dai problemi sociali che attanagliano il nord america e non solo.
Non essendo tutte le composizioni dello stesso valore c’è il rimpianto di un occasione non pienamente sfruttata dall’artista canadese.
Segnaliamo che chiunque acquisterà questo cd, donerà automaticamente 2 dollari che saranno devoluti ad associazioni che si occupano di difesa delle donne e di senza tetto, tutti temi affrontati nelle liriche di questo dischetto.
E’ un buon motivo per ascoltare quello che di buono Robert Beriau ci propone e chiudere un occhio sulla metà del lavoro di livello qualitativo mediocre.

 

Antonio Piacentini

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