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BLACK HOLE Evil in the dark Andromeda Relix 2017 ITA

Immagino che ben pochi si aspettassero il ritorno dei leggendari Black Hole ed invece, grazie soprattutto all'entusiasmo scaturito da una nutrita schiera di appassionati del suono doom progressivo di "Land Of Mistery", riuniti sulle webzines di mezzo mondo, Roberto Morbioli (alias Robert Measles) ha ritrovato la giusta carica per dare un segno di vitalità e produrre questo nuovo, particolare, cd dei Black Hole, affiancato dalla chitarra di Michael Sinicus e dall'occasionale batteria di Robin Hell. In realtà "Evil In The Dark" rispolvera in larga parte dei vecchi nastri incisi tra il 1992/1993, con l'aggiunta di nuove idee ed arrangiamenti, il tutto senza apportare particolari novità a livello tecnologico. Ed infatti questo cd si potrebbe dividere in due parti distinte, banalmente, ovvero, con i primi cinque brani, praticamente inascoltabili ed i restanti sette brani in cui i contenuti musicali diventano sensibilmente più ragionevoli ed accettabili. Senza voler approfondire qualcosa che è difficilmente descrivibile se non come caos approssimativo, sciaguratamente è stato raschiato davvero il fondo pur di recuperare nuovo materiale, voglio dire, al primo ascolto di pezzi come "Alien Woman", "Holy Grail" o la title-track mi ero seriamente preoccupato convinto di aver ricevuto una copia del cd difettosa, ed invece si tratta di una scelta produttiva a dir poco autolesionista quella voler riportare alla luce brani talmente raffazzonati che dovrebbero così come sono rimanere sprofondati nell'oscurità... Passata quella buona mezz'ora di pura agonia e svanito un senso di tortura non così fuori luogo visto il genere che stiamo trattando, il buon Robert Measles ci conduce verso lidi più accoglienti, almeno a livello qualitativo: rimaniamo sempre a livello di demotape artigianale ma il livello di approssimazione si stempera decisamente quando le mattane (doom)metal si orientano verso atmosfere più dark progressive, un pò elettroniche con due brani dedicati ad Edgar Froese, "X Files Part 1 & 2", qualche passaggio al limite della psichedelia come nella lunga strumentale "Astral Word", reminescenze degli antichi fasti di "Land Of Mistery" con uno sguardo al Paul Chain più avventuroso ed alle catacombe degli Jacula.
Nel suo insieme "Evil In The Dark" è comunque un'uscita consigliabile per chi ha apprezzato i due precedenti dischi dei Black Hole, altrimenti questo è un cd da prendere molto con le pinze... Apprezzabile il booklet, copertina pacchiana a parte, eccetto l'apprezzabile dipinto interno del solito Danilo Capua, con abbonanti e sincere note scritte da Robert Measles in cui ci offre un approfondimento dei brani e della sua particolare visione del mondo...



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Giovanni Carta

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