Non passerà sicuramente alla storia come il miglior album dell'anno, ma questo strano gruppo statunitense ha messo in circolazione un bell'album, divertente da ascoltare, piacevole, non troppo impegnativo ma sicuramente non troppo fruibile. Lo strano del gruppo sta nella sua numerosità, tanto che si può pensare ad una specie di coinvolgimento popolare, pur ruotando tutto quanto attorno a un nucleo di musicisti che suona nella maggior parte dei brani. Non so se è dovuto a ciò, ma l'album ne risulta piuttosto composito (come una scatola di pastelli...), beneficiando dell'impasto di vari strumenti diversi per ogni brano, di soluzioni musicali piuttosto varie e, chissà, forse di autori diversi. Soluzioni musicali varie, dicevo... qualcuna più aggressiva (ma non certo hard), altre meno (anche acustiche o recitate). In totale un buon album.