La migliore dote di questo lavoro rende molto difficile descriverne il contenuto; le emozioni che incarna, la carica emotiva che raccoglie sono sensazioni che ciascuno percepisce diverse sulla propria pelle... e non possono essere quindi argomentazione di una recensione oggettiva. Il modo migliore per cogliere lo spirito che anima l'opera è probabilmente riportare un passo della presentazione che ne viene fatta: dopo avere avuto un momento di lucidità per guardarsi attorno ed aver notato tutte le negatività che ci circondano "...prima di essere nuovamente assorbiti dall'incessante ritmo di questi tempi ci accorgiamo che, rivoltando l'approccio che abbiamo con questo mondo, possiamo vivere la nostra vita con maggiore pace, in armonia con noi stessi e gli altri". Come si può intuire il lavoro è tutt'altro che arrabbiato ed anche nei momenti più decisi non tocca mai la cattiveria; un insieme sicuramente riuscito di armoniose pennellate raramente velato da frangenti dove lo spessore leggermente cala, rimanendo comunque in ambiti ben più che dignitosi... si respira l'aria multicolore del migliore new prog inglese (quello buono anni 80, beninteso!) mentre a tratti riecheggiano i Leviathan di Heartquake ("precursori" di "quell'altro" new prog UK). Il disco raccoglie materiale di recente produzione e versioni spolverate e rinverdite di composizioni vecchie anche di dieci anni... ma questo deve essere visto più come un pregio che come un difetto del disco. L'eterogeneità del lavoro resa armoniosa dall'abilità del gruppo e da un valido supporto in fase di registrazione contribuisce infatti a rendere "As the years go by" uno dei migliori lavori della collezione "new prog '90" della Vinyl Magic... assieme al massiccio (ma non invadente) uso di chitarre contribuisce a scostarlo rispetto alla linea guida che caratterizza la collana.