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CONSORZIO ACQUA POTABILE Il bianco regno di Dooah Robin & T. Records 2003 ITA

Terza fatica in studio per il consolidato gruppo lombardo che intreccia ancora una volta un concept favolistico. Questa volta è chiamato in ballo un misterioso Regno che viene alla luce ogni qual volta in qualche posto della Terra nevichi. Il cantato è affidato di nuovo a Maurizio Mercandino, il quale offre ancora una volta una buona prestazione, migliorata dal fatto di non soffocare la musica con le parti vocali. In effetti le parti strumentali hanno libero spazio di esprimersi in questo disco, cosa che però viene solo parzialmente sfruttata in quanto, ed è forse il maggior difetto dei CAP, la musica è molto spezzettata, con un susseguirsi di situazioni e atmosfere diverse che limitano aperture sinfoniche e assoli, non lasciando correre gli strumenti in libertà. Per il resto la musica è quella che tutti ci aspettiamo, se già conosciamo i CAP: una bella interpretazione di Prog italiano anni '70 sulla linea di Banco e PFM, prettamente romantico-sinfonico e con un tocco di folk medievaleggiante che non guasta, capace di offrire emozioni positive e ricco di gusto nelle scelte armoniche. Strutturalmente si può notare che l'ultima traccia del disco ("Il Regno") è una suite di 22 minuti; praticamente però le canzoni scivolano l'una nell'altra senza soluzione di continuità, dando origine in sostanza ad un'unica suite di 68 minuti. Detto che produzione e registrazione sono professionali come sempre, chiudo questa mia dicendo che forse quest'album non raggiunge i vertici del debutto ma risulta, a mio giudizio, migliore di "Robin delle stelle".

 

Alberto Nucci

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