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CAGE 87-94 Musea 2005 ITA

Correva l'anno 1993 quando nella redazione dell'allora giovane Arlequins giungevano due copie di un vinile di una band sconosciuta; l'etichetta ci pagava così alcune copie vendute presso il proprio negozio, sottoponendoci altresì quella produzione per una adeguata recensione nella nostra misera fanzine. Nelle note accompagnatorie veniva specificato che la musica del gruppo all'apparenza poteva sembrare progressive ma si trattava bensì di ottimo rock italiano. Dopo attenti ascolti del vinile in questione, il recensore di turno andava a scrivere che si trattava di un bel lavoro e che, l'etichetta dicesse quello che vuole, si trattava proprio di Progressive rock (la recensione completa la potete leggere in queste pagine). Apriti cielo! L'etichetta scrisse incavolata per come noi avevamo parlato di questo EP, menzionando inopinatamente la parola Progressive!
Passano gli anni, ma otto son lunghi -diceva qualcuno- figuriamoci 12. Adesso avete la possibilità di rendervi conto di persona di questa nostra malefatta, dato che il contenuto di quell'EP è incluso per intero in questo CD, strutturato nella forma per cui era stato concepito, ovvero di un'unica suite. "The feeble-minded man" costituisce infatti la parte centrale di questa raccolta che, assieme ad altri 5 brani, costituisce la prova tangibile della produzione del gruppo di Carrara negli anni indicati dal titolo. La band, dopo il 1994, si è presa qualche anno di pausa per poi ricostituirsi pochi anni fa e cominciare una nuova vita, forte anche delle esperienze musicali di vario tipo maturate nel frattempo; ma questa è un'altra storia che speriamo di narrare in futuro, se e quando i Cage daranno un seguito a questo primo CD.
"87/94" è un titolo poco azzeccato perché dà un'impressione sbagliata di un lavoro che ha una sua organicità e che, se non è stato proprio concepito inizialmente per essere un album, presenta composizioni omogenee e coerenti tra loro. Se si eccettua alcune parti cantate, fortunatamente rare comunque, l'album è godibilissimo e presenta un'ottima versione di Prog classico, fortemente influenzato dai classici dei '70s, Genesis e Yes su tutti ma anche con non pochi riferimenti alla PFM, e al new-Prog inglese. Dopo i primi due brani che già scandiscono i connotati del gruppo, è subito la volta della summenzionata suite, costituita da 5 movimenti (che erano altrettante canzoni indipendenti, nell'EP) e caratterizzata da un'alternanza di situazioni musicali, pezzi tirati e momenti più deliziosamente pacati veramente piacevoli all'ascolto. Ottima la coppia di tastiere, ance se Alessandro Bugliani si occupa prevalentemente del piano, nonché quella di chitarre, ben suonate e onnipresenti a cesellare o a menare le danze con ottimi riff ed assoli. Insomma, è proprio il mélange della strumentazione che funziona alla meraviglia. Non si può imputare granché a questi 5 ragazzi carraresi se non delle parti di cantato poco convincenti; ma il mood è quello giusto e la musica riesce ad essere coinvolgente. Non solo per i problemi vocali sopra accennati le parti strumentali sono senz'altro le più interessanti e trascinanti nella musica dei Cage: lo dimostra, se ce ne fosse ancor bisogno a questo punto del CD, il brano successivo alla suite, intitolato "The chapter", bellissimo nelle armonie create dall'alternarsi tra piano e chitarra. Insomma... un bell'album, coinvolgente e ben realizzato; nulla di particolarmente innovativo, ma senza dubbio un acquisto di cui difficilmente ci si potrà pentire.

 

Alberto Nucci

Collegamenti ad altre recensioni

CAGE The feeble-minded man 1993 
CAGE Secret passage 2008 

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