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CINEMA SHOW Dança dos ventos Progressive Rock Worldwide 1995 BRA

...Ovvero come sciupare un buon album con un cantato assolutamente insufficiente. I brasiliani CINEMA SHOW tengono fede, ma solo parzialmente, al nome che si sono scelto, presentando un Prog dai riferimenti genesisiani, ma non votato alla pura emulazione. Peccato, appunto, che il cantato presenti vistose pecche, riuscendo a distruggere quanto di buono viene costruito da dei musicisti non eccelsi, ma certamente ispirati da una passione cristallina per questo genere che si rispecchia nelle delicate e raffinate armonie create, a volte un poco ingenue, è vero, ma certamente apprezzabili. Per fortuna che quasi tutte le canzoni sono in lingua madre, visto che l'unico brano in inglese ("The story of a lonely man") sembra cantato da John Flanaghan di Mai Dire Goal (e chi è...?...dirà qualcuno... lasciamo perdere!). Ottime comunque la lunga "Faces ocultas", la più influenzata dal karma dei maestri inglesi, e la suite conclusiva "(Porquê?)... Carlinhos", 20 minuti ricchi di situazioni e davvero creativa, non un mero esercizio sulla lunga durata. Le altre composizioni presentano momenti interessanti, accanto ad ingenuità talvolta... raccapriccianti. Molto belle le parti di chitarra di Bili Netti, sia quando si produce in assoli tirati e quasi heavy. sia nei momenti più melodici (Hackett non dev'essergli proprio sconosciuto...) o addirittura alle prese con la sei corde acustica. Piuttosto elementare, anche se non insufficiente, la sezione ritmica, mentre le tastiere limitano gran parte del loro apporto al lavoro di rifinitura, non esimendosi tuttavia a tratti a prendere il comando della situazione. Un CD che può accontentare tutti, anche perché niente male, tutto sommato, se non v'importa del neo del cantato.

 

Alberto Nucci

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