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THE CRYSTAL CARAVAN The crystal caravan Garageland Records 2009 SVE

I nuovi gruppi rock (non solo progressive) di solito si possono dividere in due grandi categorie: chi prende spunto da modelli musicali preesistenti per cercar di fare qualcosa di originale e chi clona i modelli musicali preesistenti fregandosene di fare qualcosa di originale.
La seconda categoria è quella più amata dal pubblico pagante e quindi quella che ha più successo, ha la possibilità di suonare nei locali, di portare qualcosa in cassa etc etc.
In questa categoria gli svedesi Crystal Caravan entrano di diritto, presentando una miscela sonora che arriva direttamente dai fine anni 60 fregandosene di essere la nuova sensazione musicale o di volere creare a tutti i costi qualcosa di innovativo.
Di solito il sottoscritto, le clonazioni non le sopporta più di tanto, ma quando sono valide come in questo caso, è difficilissimo parlarne male pur volendosi sforzare.
Echi di Mc5, di garage rock, di Led zeppelin, di Mountain, di Doors, di Steppenwolf, di Carlos Santana fino ad arrivare ai Lynyrd Skynyrd fanno capolino in tutti i dieci pezzi di questo cd.
A pensarci bene l’influenza meno presente è quella rock progressive nudo e crudo ma se riuscite ad uscire dal paradigma prog uguale Yes, Genesis, King Crimson troverete nel lavoro d’esordio di questo gruppo svedese pane per i vostri denti.
Difficile, infatti, non muovere il sedere su brani come “Flyng High” o “Tombstone Eyes” o scuotere la testa su un brano come “Monkey”. Tutti le composizioni sono, comunque, fresche, energiche, calde. Ricche delle emozioni che solo il sano e vecchio rock dei vecchi tempi ti sa dare
Musica che ha solo la pretesa di divertire e di divertirci e riesce in questo compito fino in fondo.
I Crystal Caravan sono il classico gruppo che vorresti trovare in un locale al posto del solito gruppo che ti fa le cover di Rino Gaetano o degli U2 davanti ad una pizza e una birra e, se vi capita, cercatevi su internet i video delle loro esibizioni live, troverete un gruppo affiatatissimo con un cantante esplosivo che ha una vena rock blues come pochi altri in giro di questi tempi.
Una bella sorpresa promossa a pieni voti.
It's only rock'n'roll… but I like it!



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Antonio Piacentini

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