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VICTOR CERULLO Visions, a homage to Andrei Tarkovsky Electroshock Records 2002 ITA

Ancora più forte della paura verso un pericolo materiale, per quanto questo possa essere terribile a vedersi, è l’ansia che scaturisce dal senso dell’indefinito, la tensione che nasce negli angoli più nascosti della nostra mente e alla quale non riusciamo a dare un volto, una dimensione, una forma. Solo questa è in grado di penetrare nelle fibre più intime del nostro essere come una lama, che ci fa sentire la sua lacerante presenza ancora prima che affondi effettivamente nelle nostre carni.
Questa tensione, questo pericolo che nasce dal nostro intimo più profondo, Tarkovski è riuscito ad imprimerlo nei suoi film, in cui l’occhio è libero di spaziare su inquadrature e paesaggi ampi, ma in cui i protagonisti sono schiacciati dall’immensa profondità di ciò che si nasconde nella loro stessa anima.
Così quasi inorridiamo mentre lo psicologo Kris Kelvin, protagonista di “Solaris”, nell’ultima scena del film, trova conforto e si commuove fra le braccia di suo padre, pur sapendo che questi, assieme all’amata casa natia, è in realtà una specie di clonazione, frutto di una ricostruzione operata da un’entità aliena che ha la forma di un oceano, ricostruita a partire dai contenuti della sua mente.
Lo stesso orrore lo proviamo quando in “Stalker” ci viene svelato che “il porcospino”, un tempo guida verso il misterioso ed interdetto sito, dove, grazie a strane forze, i desideri più nascosti del proprio animo possono avverarsi, si era ucciso, dopo essere diventato ricchissimo, perché aveva realizzato che nel suo intimo aveva preferito quei beni materiali alla vita del fratello, che invece con la ragione avrebbe voluto far tornare indietro dalla morte.
La colonna sonora di questi film è stata creata dal grande compositore russo Edward Artemiev, grazie ad ANS, un sintetizzatore unico nel suo genere. Questo album, il terzo da solista di Victor Cerullo, è un espresso omaggio a Tarkovski ed indirettamente e necessariamente lo è anche verso la musica di Artemiev. I seducenti scenari elettronici dipinti da Artemiev rivivono in parte in questa musica che a suo modo è costruita su arie melodiche ampie e rarefatte e che in diversi frangenti sembrano quasi cercare una gamma sonora che richiami quella dell’ANS. L’influenza del progressive rock e della musica classica affiora in più punti, anche se in maniera velata, nell’ambito delle escursioni elettroacustiche ed oniriche dipinte dai synth di Cerullo che trova una propria interpretazione personale delle visioni di Tarkovski. Suoni elettronici che danno la sensazione di paesaggi artificiali si intrecciano a quelli vintage di strumenti che classicamente siamo abituati ad ascoltare nelle produzioni Prog, come il Moog, il Mellotron, il Chamberlin, l’organo Hammond e l’ARP 2600. Il risultato è un groviglio di percezioni sonore falsamente rassicuranti fra le quali l’ascoltatore si muove in maniera incerta, passando di traccia in traccia come se attraversasse diverse stanze sonore, che racchiudono ambienti vuoti, divise da porte scorrevoli. Le tracce si evolvono gradualmente l’una nell’altra e sembrano avvolgere l’ambiente e lo spirito di chi le ascolta. Dopo un breve incipit, “Last Scene”, con tastiere vaporose che fanno da sfondo ad un piano elegante, la scena sonora è invasa dal suono dell’acqua, elemento che si insinua spesso anche nelle scene di Tarkovski. Il rumore sembra quasi quello di una persona che avanza con cautela, con l’acqua che gli arriva alle ginocchia, mentre intorno i suoni creano una dimensione tesa ed indefinita. Voci, vaghi elementi classicheggianti (sono stati usati anche campionamenti presi dal “Boris Godunov” di Mussorgsky e del compositore contemporaneo italiano Luigi Nono), frammenti sonori che sembrano provenire da chissà quale ambiente, si mescolano assieme come tante spirali di fumo che in maniera leggera si dissolvono nell’aria.
Ovviamente se avete preclusioni verso la musica elettronica questi territori rimarranno per voi interdetti, come La Zona, ma se non avete pregiudizi e riuscite magari a trovare uno Stalker che vi guidi...



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Jessica Attene

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