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CINDERELLA SEARCH The suite "Next world" Fuefuki Records Productions 2014 JAP

Ritorno un po’ a sorpresa dei Cinderella Search, formazione giapponese che si è fatta valere con due interessanti album (soprattutto il primo omonimo) tra i nineties e l’inizio del nuovo secolo. A distanza di ben tredici anni dall’ultimo lavoro ecco questo nuovo “The suite Next world”, cd di durata abbastanza lunga (si va quasi a toccare l’ora e un quarto), che accentua l’orientamento sinfonico della band. Lo stravolgimento della line-up, infatti, non poteva non lasciar segni, vista l’assenza del violino e l’allestimento di un gruppo con due chitarristi. Il punto più evidente di continuità con il passato è rappresentato dalla conferma del cantante Akihisa Nakamura e dalle sue parti vocali in inglese, che si confermano abbastanza buone e che permettono di evitare quell’effetto “cartone animato” fastidioso per alcuni.
“Circle of life” apre il lavoro con un sound subito altisonante e con le tastiere di Yoshihide “Kame” Akiyama a dettar legge e a dare subito un’impressione positiva. Il prosieguo del lavoro mantiene standard sicuramente buoni, soprattutto quando l’orientamento è indirizzato verso brani di new-prog che denotano un’influenza abbastanza marcata dei primi Marillion (“Internet killed cinema star”, “D.N.A.” e “Brilliant circle”). Non convincono del tutto, invece, quegli slanci più aggressivi, che sfiorano il prog-metal à la Dream Theater in “Parasite X”, “Mouse cage” e “The end of the ruin”, o che sembrano a cavallo tra tecnologia e A.O.R. in “Crazy chiasman”. Senza infamia e senza lode la delicata ballata dall’inizio acustico “After the rain”.
Il pezzo forte, in ogni caso, è rappresentato dalla suite che dà il titolo all’album e che è composta dalle sette tracce finali; sicuramente presenta tutti i cliché di composizioni simili in ambito del rock sinfonico, con cambi di tempo e di atmosfera e rimandi a quanto fatto in passato dai classicissimi Camel, Emerson, Lake & Palmer, Yes, o, più recentemente, da Cast e Flower Kings.
Il romanticismo degli esordi non si è perso e quando emerge più di un brivido corre dietro la schiena, ma oggi i Cinderella Search sono una band più sinfonica, più “bombastica” e robusta in alcuni frangenti e ancora più occidentale rispetto al passato; viene preferito un sound più corposo e forte rispetto alle raffinatezze di qualche tempo fa, ma pur con questo leggero cambio di rotta troviamo che “The suite Next world” sia comunque un album riuscito e apprezzabile.



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Peppe Di Spirito

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