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DAIMONJI Improg Poseidon/ Musea 2003 JAP

Il termine improg deriva dalla fusione tra improvvisazione e Progressive: la band in esame nasce infatti come gruppo che si esibisce dal vivo improvvisando musica Prog, proprio come reazione al fatto che l’improvvisazione riguarda sempre ed esclusivamente (o quasi) generi come avanguardia o jazz. Sotto il nome Improg il gruppo ha suonato assieme per la prima volta in un mini festival di band di improvvisatori strumentali, tra cui i Bondage Fruit, riscuotendo un notevole successo. Questo di cui vi parlo è il loro esordio discografico. Dalla premessa appena commentata è naturale intuire che questo trio di apparenti impiegati nipponici con gli occhiali è un combo infernale di non facile assimilazione. Il suono vintage degli strumenti ed i vocalizzi pazzoidi fanno somigliare la musica di questa band a quella proveniente dal repertorio più delirante dei Samla Mammas Manna. L’album è composto da 4 lunghe canzoni che oscillano tra i 14 ed i 22 minuti, ed ovviamente tutto è molto imprevedibile, afinalistico e schizoide. Le capacità tecniche dei musicisti sono ineccepibili, ho dei seri dubbi invece riguardo la loro sanità mentale: d’altra parte il binomio genio e follia è sempre esistito. Sarà la mia passione per il gruppo svedese appena citato, ma ho trovato questo CD decisamente divertente. Voi comunque siete avvertiti, se avete ben capito di cosa sto parlando e a cosa andate incontro allora potrete regolarvi sul comportamento da tenere.

 

Jessica Attene

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