Al prezzo di un CD e mezzo, potete portarvi via una confezione da due CD contenente gli unici due album licenziati da questa band inglese ben conosciuta dagli appassionati ed apprezzata come una delle migliori del Prog nascosto dei "70s. Per album come questi non si saprebbe dove cominciare ed il gridare al capolavoro può sembrare l'ennesimo al lupo! al lupo! di uno scribacchino troppo entusiasta. Vi prego di credere però, e per fortuna molti non hanno bisogno di tali preghiere, che i DRUID sono stati veramente un grande gruppo e che i suoi due album, specialmente il primo, sono grandissimi! Va bene: se non mi credete e vi capita di trovare questo prodotto in un negozio, provate a chiedere di mettere su il primo CD. Già da un breve ascolto del brano iniziale ("Voices") avrete già capito che queste 50 mila lire (o giù di lì) saranno spese bene... fortunelli!... voi che vi trovate tutto scodellato e a portata di mano, mentre ai miei tempi per trovare questi dischi ci si doveva dannare l'anima ed impegnare la collezione di farfalle rare! Breve descrizione della musica dei DRUID: Progressive. Progressive di vago sapore Yes-style, soprattutto per la voce del cantante, ma con assonanze anche di Strawbs, Renaissance, Epidaurus e tutto quel Progressive iper-romantico e melodico con chiare connotazioni 70s, tappeti di tastiere e Mellotron, chitarre acustiche e tutto ciò che può far felice qualsiasi appassionato del nostro genere preferito. Dicevo che "Toward the sun" è migliore del suo successore... e allora voi cominciate da quest'ultimo e vi chiederete così come si possa migliorare un pur ottimo album come "Fluid druid". Il fatto è che "FD" è un album leggermente più sperimentale del predecessore: se dal punto di vista musicale e creativo rimane apprezzabile, di certo però esso colpisce in modo minore la fantasia dell'ascoltatore. In conclusione, due album che ancora una volta dimostrano che negli anni '70 era un'altra cosa...