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DELUSION SQUARED II autoprod. 2012 FRA

Dalla Francia, i Delusion Squared giungono al loro secondo lavoro discografico. Il terzetto formato da Lorraine Young (voce, chitarra acustica), da Emmanuel de Saint Méen (basso e tastiere) e da Steven Francis (chitarre, batteria), si impegna in un percorso tutt’altro che complicato, ma giungendo comunque a risultati molto interessanti. Il sound del gruppo, infatti, non è altro che un concentrato di rock romantico/sinfonico, che parte dalle strutture tipiche dei Genesis e dei Marillion, per poi modernizzarle con timbri puliti e moderni e qualche slancio un po’ più aggressivo di tanto in tanto. Quando i musicisti si gettano con decisione verso queste ultime soluzioni, sfiorando il prog-metal o avvicinandosi ai Porcupine Tree più ruvidi (come avviene, ad esempio, nella seconda traccia “Necrogenesis”), non convincono del tutto, appesantendo un po’ troppo la fluidità della musica. Ma quando puntano su melodie anche di una certa semplicità, su un romanticismo strumentale discendente da Genesis e Pink Floyd, su atmosfere malinconiche, su variazioni di intensità e su una raffinatezza generale, il discorso cambia ed è davvero piacevolissimo seguire le evoluzioni del gruppo (emblematiche, in tal senso, “Faith mission”, la ballad “Veridical paradox”, “Abduction” e “Naked solipsism”). L’album è inoltre permeato da atmosfere dark che solo a tratti si fanno un po’ troppo opprimenti. Il punto di forza resta comunque la suadente voce della Young, limpidissima, estesa al punto giusto e dolcissima, capace di risollevare le sorti di quei pezzi non completamente ispirati e che magari dà quel quid che permette ai Delusion Squared di elevarsi dalla media dei colleghi impegnati sullo stesso campo (un po’ similmente ai primi Quidam della indimenticabile Emila Derkowska). Davvero ottima la sua prova. Il concept di base sembra un pastrocchio di science fiction/religione/fantasy, che narra di un futuro apocalittico in cui l’umanità si trova a combattere contro temibili forze oscure. E’ vero, siamo nel 2012 e queste cose venivano fatte già quaranta e passa anni fa. Eppure quando vengono proposte con tale buon gusto è facile dare un giudizio globale più che sufficientemente positivo e pensare che molti progfan del sinfonico saranno felicissimi di ascoltarle.


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Peppe Di Spirito

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