Home
 
THE DR. SPACETOAD EXPERIENCE Time machine Blueprint 1996 UK

Una naturale attitudine verso l'improvvisazione (oltre, presumibilmente, a congrue dosi di "viaggi acidi") è quanto sta alla base della free-cosmic-psychedelia di DR SPACETOAD EXPERIENCE, bislacco ensemble inglese che annovera in formazione l'ex-Damned Captain Sensible, lanciatosi con entusiasmo, a quanto pare, in questa nuova, folle avventura musicale, che lo vede joinvolto al basso e all'organo. Nell'unione di divagazioni spaziali e buffe melodie : piuttosto agevole riscontrare l'influenza dei Gong, ed infatti l'humour che attraversa costantemente il disco ci conferma che ai DR SPACETOAD non piace restar seri. Altra credibile paternità putativa è quella dei Pink Floyd del periodo barrettiano, a cui viene dedicata la cover di 'Set The Controls For The Heart Of The Sun", eseguita fra 'altro in modo abbastanza personale. Il concept è un viaggio con un'ipotetica astronave-macchina del tempo: a fare da trait d'union fra un pezzo e il successivo vi sono lunghi intermezzi recitativi (un po' alla Zappa di "Joe's Garage") che reputo sinceramente noiosi, ma forse è un problema di comprensibilità linguistica: dubito, del resto, che Elio E Le Storie Tese farebbero così ridere un non italiano... Certo è che in questi casi bisogna far bene attenzione che l'istrionismo non celi in realtà una mancanza di idee; con obbiettività va dunque detto che la prima parte del lavoro non è davvero il massimo in termini di varietà: bisogna attendere "Trajic Nature", dopo oltre 20 minuti dall'inizio dell'ascolto, per avere una track finalmente elaborata ed arrangiata in modo decoroso. Ma i meriti musicali aumentano sensibilmente nella seconda tranche: oltre alla già citata "Set The Controls", più che positive sono "Carnival Town" e "Don't Push The River", dove, in virtù di un pianoforte vagamente jazz, fanno capolino la scuola di Canterbury (direi Caravan e Matching Mole) e soprattutto i Traffic, Frammenti folk-celtici affiorano invece nelle divertenti "My Old Mate The Coypu" e "Dance Of The Toad", che chiudono degnamente il lavoro. Il Dottor Rospo Spaziale ha dunque gracidato abbastanza bene; non si può cerio affermare, però, che tutti i 72 minuti del CD siano indispensabili...

 

Francesco Fabbri

Italian
English