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ELFONIA This sonic landscape The Note Garden 2005 MEX

Non tocca certo a me scoprire e (spero) farvi scoprire questo gruppo messicano: il loro primo lavoro già si distinse per le buone caratteristiche melodiche unite ad un prog finemente macchiato di jazz, dove la punta di diamante, voce e violino Marcela Bovio dimostrò capacità di assoluto rilievo.
Questo secondo lavoro, pur datato 2005, solo ora arriva alle mie orecchie, che ne sono assolutamente compiaciute.
Il gruppo pare aver pienamente avvertito i consigli che varie recensioni hanno palesato e cioè quello di dare alla splendida voce più spessore musicale, non con semplici tappeti, ma musica piena e coinvolgente. Sono aumentate le parti strumentali evidenziando l’alto spessore degli strumentisti. Le chitarre si sono fatte precise e, talvolta, più aggressive. Quando i temi puntano il naso verso il Jazz mi sovvengono gli splendidi Working Week. Quando si accende il prog di stampo anglo americano ecco affiorare i Reanaissance. Potrei dire, complessivamente, definibili come White Willow o Mostly Autumn d’oltre oceano con qualche pensiero agli Anekdoten meno rabbiosi. Ma è bene che i riferimenti si fermino qui perché le tracce sono molto personali, tali da non lasciar pensare a derivazioni di sorta.
I brani, generalmente lunghi 4/5 minuti, sono incentrati su parti cantate molto melodiche da assaporare ascolto su ascolto e parti strumentali spesso struggenti e dotate di grande impatto. Rimangono maggiormente dentro, oltre alla generale bella sensazione armonica, l’avvio strumentale di “Máquina” la seconda parte e il finale travolgente, in sapore di prog scandinavo, di “Desaciertos”, la struggente completezza di “...de los libros del tempo” un vero brano da pelle d’oca. Le soffuse e impalpabili atmosfere - quasi tango argentino - di “Letargo” e la splendida malinconica progressione della terminale suite “Gigantes” che porta ad un finale maestoso dalle ricche sonorità.
Accessorio, a mio avviso di poca importanza nell’economia del disco, ma da segnalare è la presenza di Arjen Lucassen nel guitar solo di “Camaleón”.
Chi ha amato il loro primo lavoro sarà entusiasta di questo. Chi non li conosce si affretti il consiglio e dovuto.

 

Roberto Vanali

Collegamenti ad altre recensioni

ARJEN ANTHONY LUCASSEN Strange hobby 1996 (Aluca Music 2016) 
ELFONIA Elfonia 2003 
STREAM OF PASSION Embrace the storm 2005 

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