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EGO MCM Egofuturismo Mellow Records 2008 ITA

Sfido chiunque a non pensare alla conclusione della celebre suite “Karn Evil 9” di Emerson, Lake & Palmer ascoltando l’inizio “tecnologico” di quest’album, caratterizzato da suoni sintetici e voce “robotica”. Ed in effetti la proposta degli Ego può essere accostata stilisticamente proprio al più famoso trio del progressive rock, per merito soprattutto di tastiere protagoniste assolute e di una proposta sinfonica e spumeggiante nei cinquanta minuti di “MCM Egofuturismo”. La band è formata da Pierluigi Caramel (tastiere e flauto), Sergio Iannella (batteria e percussioni) e Daniele Mentasti (basso, trombone e vocoder) e bisogna dire che fa subito centro con un lavoro pieno sì di influenza emersoniana, ma comunque ispirato, ricco di buone idee e, a suo modo, molto particolare. Particolare innanzitutto per questa scelta, di cui abbiamo già fatto cenno, di puntare su timbri sintetici, che a volte fanno scaturire un sound molto moderno e che in altre occasioni sembrano rimandare addirittura agli anni ’80. Forse i puristi e/o i romantici amanti di quelle sonorità “sporche” e “calde” dei seventies potranno inizialmente storcere il naso al primo incontro ravvicinato con questo disco, ma successivi riascolti mostrano come gli Ego siano riusciti a sfornare un lavoro da tenere in debita considerazione. Si tratta di un album praticamente strumentale; come detto, il riferimento principale è dato dalla vena classicheggiante di ELP, con quelle progressioni tastieristiche ed un dinamismo ritmico molto efficace. A ciò si devono poi aggiungere temi di sicuro impatto, fughe pianistiche e melodie ammiccanti che colpiscono positivamente, nonché gli intriganti inserimenti di flauto e trombone che permettono di diversificare un po’ il classico rock sinfonico da trio keyboards-oriented. Segnaliamo anche che all’interno del libretto troviamo alcune riflessioni sul mondo e sulla cultura di oggi, che volendo potremmo anche inquadrare come motivi che vanno a formare una sorta di concept-album sulla condizione umana e sul rapporto tra uomo, comunicazione, arte e progresso tecnologico. Bell’esordio, quindi, per questa nuova promessa autrice di un cd che gli amanti di rock sinfonico, tastieristico ed emersoniano non dovrebbero lasciarsi sfuggire.

 

Peppe Di Spirito

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