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FUGU Harmonia maudit Musea 2000 FRA

La casuale ed insolita fatalità mi ha portato ad ascoltare i Fugu in un viaggio nella notte. Non si tratta di musica particolarmente notturna ma in quell'ambito, che ben si presta alla ricettività, risalta maggiormente la pulizia sonora dell'album. L'istinto di voler mischiare il progressive a forti tinte jazzate crea maggiori spunti sia per sensazioni che per argomenti. Le prestazioni strumentali dei quattro non nascondono le fin troppo evidenti influenze a figure come Chick Corea o Al di Meola con ritmi latini e variazioni sul tema standard. La sinfonicità di tastiere e poco altro e ciò che rimane del prog classico. La riuscita è godibile e -perché no?- di semplice atmosfera. Non sono richieste continue attenzioni, così facendo l'album scorre, anche se interamente strumentale, con naturalezza. Logicamente i suoni a volte cercano l'orecchio di chi adora continui fraseggi alla Holdsworth e che apprezza il tasso tecnico dell'esecutore. Oltre a questo spicca anche il particolare gusto per gli arrangiamenti di chitarra acustica. Piacevolmente intenso.

 

Gerald Crich

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