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FLYTE Dawn dancer Don Quixote 1979 (Musea 1994) NL

L'originale di questo disco (registrato in Belgio) è oggi divenuto uno dei vinili più ricercati su tale piazza dai collezionisti di prog romantico. "Dawn dancer" si divide in otto tracce, che sono state sottoposte a remixaggio in occasione di questa ristampa, dal minutaggio variabile tra i 4 e i 6 minuti. La prima cosa che colpisce è la numerosità del gruppo. Dando uno sguardo alla line-up ci sarebbe infatti da aspettarsi parecchio da questa produzione: sette musicisti non sono pochi, se poi l'equipaggiamento è composto da mellotron, organo, clavinet, piano, synth, chitarra elettrica ed acustica e via dicendo, non si può fare a meno di pensare a chissà quali incredibili architetture sonore... Rimaniamo perciò un po' delusi nel constatare che il disco non si limita altro che a una manciata di buone canzoni, arrangiate alla maniera progressive ma pur sempre canzoni, in linea con quanto le scene olandese e belga degli anni anche passati ci hanno abituato ad ascoltare. La brevità delle composizioni, in particolare, non permette al gruppo di andar oltre lo sfoggio di una buona vena melodica, figlia probabilmente di GENESIS, CAMEL e, soprattutto, MACHIAVEL; qualche assolo di chitarra, qualche riff di tastiera ed alcuni arpeggi di piano non bastano però per fare un grande album progressive, ed i FLYTE rientrano quindi nel limbo occupato da quelle band che, forse, osando di più sarebbero riuscite a regalarci un piccolo capolavoro. Consigliato soltanto agli amanti del lato più melodico (non necessariamente commerciale) del genere.

 

Riccardo Maranghi

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