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FANCYFLUID King's journey Musea 1992 ITA

Tempo di bis anche per i torinesi Fancyfluid, che hanno da poco prodotto, sempre per la Musea, un nuovo concept dal titolo "King's journey". Il gruppo di base si è in pratica ridotto ad un trio, dopo numerose defezioni: attorno a Paolo Annone, Sandro Bruni e Fabrizio Goria ruotano comunque ben 8 musicisti, tra cui Pietro Ratto degli Aton's, Gianfabio Cappello (presente in tutti gli 11 brani) e soprattutto Rodolfo Maltese. Se devo essere sincero i primi ascolti mi avevano lasciato un po' perplesso, forse perché le mie orecchie tendevano ad accorgersi più dei difetti (voce spesso mal utilizzata, alcuni pezzi un po' troppo anonimi) che dei pregi di questo CD. Col passare del tempo mi sono dovuto però in parte ricredere, probabilmente perché sono riuscito ad entrare nello spirito della musica dei Fancyfluid, ed il mio giudizio è andato pian piano migliorando. Mi complimento dunque con i tre ragazzi che sono riusciti a metter su un'ottima collezione di pezzi, tutti rigorosamente collegati dalla storia narrata nel curato libretto del CD. Ad onor del vero un contributo fondamentale alla riuscita dell'opera è apportato dalla folta schiera di invitati sopra ricordata che, assicurando una strumentazione a dir poco ampia (ricordo tra gli altri il bravissimo Marco Giaccaria ed i suoi flauto e violino, il grande lavoro chitarristico di Ratto, l'arpa e le ghironde di Rinaldo Calliope Doro), permette ai brani di uscire quasi sempre dai binari della normalità esecutiva. Certamente mancano le composizioni capolavoro, ma gli eccellenti arrangiamenti riescono a valorizzare notevolmente la musica dei Fancyfluid, rendendola più compatta ed elegante. Musica che ha del resto perso parte di quei pesanti connotati filo-marillioniani che non consentivano a "Weak waving" di brillare di luce propria, per acquistare in personalità o avvicinarsi a soluzioni caratteristiche dei Pink Floyd. Essendo impossibile per ragioni di spazio una dettagliata descrizione dei brani, mi limiterò a consigliarvi l'acquisto di questo CD, per poter toccare così con mano tutte le sfumature di quest'opera, dai dolci momenti di "Sitting on the edge" e "Winter finally you come" a quelli più tirati di "The fool's house" o "The king doesn't sleep". Forse non si tratterà della migliore produzione del 1992, ma i soldi saranno ben spesi.

 

Riccardo Maranghi

Collegamenti ad altre recensioni

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