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FLAGSHIP Maiden voyage Metal Heaven 2005 SVE

Allora… vediamo un po' la copertina di questo CD. Ah... beh... direi proprio che dovrebbe trattarsi di qualcosa che si ispira ai Kansas... è il primo nome che mi viene in mente. Mettiamo il Cd nel lettore... no, mi sbagliavo: questo E' un disco dei Kansas, non ci sono dubbi! Trattasi in effetti di un nuovo progetto di tal Cristian Rivel, cantante svedese che offre la sua ugola a gruppi chiamati Narnia, Divinefire, Audiovision e Wisdom Call (tutti gruppi attivi, a quanto leggo), oltre ad occuparsi di altre cosette come la sua etichetta personale. Mi scuserà lo svedesone, ma non frequentando il metal il suo nome è piuttosto oscuro, per quanto mi concerne. Questo suo album con questa nuova band denominatasi Flagship sembra essere un vero e proprio atto d'amore nei confronti dello storico gruppo americano, cosa di cui ci rendiamo conto appunto fin dalle prime note, in cui viene proposto il tipico sound Kansas, con tanto di violino e cori. A condire il tutto c'è ovviamente anche la partecipazione di Kerry Livgren che offre i servigi della sua chitarra in una traccia. Il CD contiene 6 tracce dunque che attingono a man bassa dal genere pomp-rock sinfonico tanto caro a chi apprezza anche gli Styx, con un grande apporto delle tastiere vintage di Linus Kåse (anche lui proveniente dai Narnia) e, come detto, una grande partecipazione del violino. Colpisce senz'altro al cuore l'avvio della traccia d'apertura, "Heart is the center", che sembra provenire direttamente dagli archivi dei Kansas dei bei tempi. Belle anche le progressioni contenute in "You are" e "The throne", altri ottimi episodi, mentre decisamente più sotto tono la successiva "Hold on to your dream", un brano romantico e senz'altro un po' troppo accattivante. La chiusura dell'album è di nuovo in crescendo ed è riservata ad altri due brani di intenso Prog come "Windy city", caratterizzato da un frenetico alternarsi di cambi di tempo e dialoghi tra chitarre e tastiere. Il brano di chiusura è stato comporto da Livgren alcuni anni fa ed è il più lungo del lotto anche se, alla resa dei conti, non il migliore; un discreto brano melodico con belle armonie, comunque. In definitiva... si tratta solo di un'operazione nostalgia? Senz'altro lo è, ma è impossibile negare che il risultato sia accattivante e ricco di attrattive, per chi ama questa musica. Si tratta di un buon album, anche dal punto di vista strumentale.

 

Alberto Nucci

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