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FEEDFORWARD Barefoot & naked Rustycage Records 2008 NL

Alkmaar non è solo la città dell’AZ, squadra olandese di mezza classifica che ogni tanto qualche compagine italiana incontra nelle coppe internazionali. Il 2002 la cittadina dei Paesi Bassi dà i natali a questa formazione che naviga in territori prog metal con risultati che, anche se non possono esser definiti malvagi, rimangono molto nella media. Le formule, cantato femminile e assoloni di chitarra e tastiera, sono diventate ormai banali quanto copiare i Petrucci e i Portnoy di turno.
I punti di riferimento del gruppo olandese si chiamano, infatti, The Gathering, Nightwish, sotto determinati aspetti Lacuna Coil ed Evanescence. Come tutti i gruppi di questo tipo, la parte del leone la fa la cantante (che in questo progetto si chiama Bjelanka ed è molto più carina di quanto possa sembrare nella copertina in cui si presenta nuda e scalza ma con una femminilità uguale a meno dodici gradi centigradi). Voce chiara, cristallina che, anche se tecnicamente non fa gridare al miracolo, è gradevolissima e caratterizza in maniera importante le composizioni dei Feed Forward. Non siamo di fronte alla nuova Anneke Van Giersbergen, ma la voce c’è, non solo dal punto di vista della potenza.
I 10 pezzi del cd spaziano dal progmetal al new prog, passando anche attraverso qualche ballad e sconfinamenti nel metal più classico. "Barefoot & Naked" è uno dei classici dischi che magari quattro o cinque anni fa non avrebbe fatto fatica a ritagliarsi il suo spazio su qualche circuito radiofonico con un paio di brani in rotazione, ma che nel 2008 considerato anche come il businnes discografico tritura i trend musicali saturando il mercato con lavori fotocopia, risulta già obsoleto. I cinque ragazzi raggiungono risultati più che apprezzabili sui brani più commerciali (i due pezzi che aprono il lavoro “Fade Away” e “Run the race” sono i più riusciti) che sui pezzi più lunghi come “Moving” o come “Stop the think” o “Crossing the Line”(dove l’influenza dei Gathering è troppo smaccata ). Un disco fatto bene, suonato bene, potente e dolce allo stesso tempo ma troppo simile a molti altri lavori dello stesso genere. In casi come questi, se si vuole emergere, la qualità (che innegabilmente c’è) deve per forza essere accompagnata ad un minimo di originalità. Gli olandesi sono al loro esordio discografico, hanno il tempo e le capacità di crearsi un suono che possa farli distinguere da centinaia di altri gruppi che suonano come loro. Vedremo cosa diventeranno i Feed Forward tra un paio d’anni.

 

Antonio Piacentini

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