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FLËUR Eyforiya / Euphoria Nykytyn 2008 UKR

E' incredibile che un gruppo simile possa essere un fenomeno mainstream o addirittura di massa, ma in effetti è quello che sta accadendo in Russia, dove i dischi di questa band, composta in prevalenza da donne, girano allegramente per le radio e si possono trovare in vendita in qualsiasi negozio di musica e le locandine dei loro concerti sono affisse accanto a quelle di nomi ben più famosi. La cosa sorprendente è che questa musica stilisticamente rientra benissimo nel filone di quello che consideriamo Progressive Rock, anche se leggendo qua e là l'etichetta più spesso utilizzata per definirla è quella di "musica neoclassica", intendendo forse con questa espressione un genere che in qualche modo si ispira alla musica classica e che non può essere agevolmente catalogato. La musica classica in effetti c'entra qualcosa, visto che gli arrangiamenti sono molto sinfonici e che anche la strumentazione, con violino, violoncello e flauto, che si affiancano a tastiere, chitarra, batteria e basso, in parte fa pensare alla musica da camera. Tutti i musicisti sono diplomati all'accademia musicale di Odessa, tranne le due graziose leader, anche loro ucraine, che si alternano nel ruolo di cantanti soliste e che suonano (Olga Pulatova) il piano e (Elena Voynarovskaya) la chitarra. Quando dico che si alternano, significa letteralmente questo: le due cantanti, che sfoggiano una voce leggiadra e dalle caratteristiche simili, in tutti i dischi fino ad ora realizzati, cantano a turno le canzoni da loro stesse composte: ad un pezzo di Olga ne segue sempre uno di Elena e così via. A parte la bellezza ed il magnetismo delle parti vocali, colpiscono decisamente gli arrangiamenti graziosi e delicati ma allo stesso tempo ricchi, con intriganti orchestrazioni, linee melodiche dolcemente malinconiche, con suggestioni post rock e gotiche, delicati richiami pop e ritornelli spesso cantabili. Fra i pezzi più belli di questo quinto lavoro in studio emerge "Novoe matnoe slovo", con belle orchestrazioni barocche, slanciate e ricche di pathos ed un flauto arabeggiante che rincorre la voce di Olga. Vaghi riferimenti li possiamo trovare nella musica dei primi Quidam o in qualcosa dei The Gathering, ma si tratta comunque di associazioni molto labili. Un'altra traccia che trovo interessante segnalare è la title track, questa volta interpretata da Elena, con linee vocali suadenti, accompagnate dai rintocchi metallici di un vibrafono e dagli arpeggi della chitarra, un vellutato ed elegante Hammond sullo sfondo ed una bellissima parte orchestrale centrale con archi e fagotto. Da notare che i primi tre album ("Prikosnovenie", "Magic" e "Siyanie") sono in qualche modo conosciuti in Europa in quanto sono stati pubblicati da un'etichetta francese, la Prikosnovenie. Degli album successivi, usciti solo in Russia, non si è saputo praticamente nulla, come non avevamo assolutamente la percezione che si trattasse di un gruppo abbastanza celebre in questa nazione. Considerazioni geografiche a parte, l'intera discografia del gruppo, a parte forse "Everything is out of control", il disco con la copertina nera che trovo fiacco e troppo pop oriented, è consigliata a tutti gli amanti della musica leggiadra e romantica, sinfonica ma allo stesso tempo fruibile ed accattivante.

 

Jessica Attene

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