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FANTASY (USA) Fantasy Liberty 1970 (2008 Black Rills) USA

Grazie a questa ristampa possiamo riscoprire una pagina oscura ed interessante del Progressive Rock statunitense. Stiamo parlando dell'omonimo ed unico album pubblicato nel 1970 da una band di Miami, chiamata Fantasy, da non confondere ovviamente con gli omonimi, e di poco posteriori, inglesi. I Fantasy nacquero nel 1967 grazie ad un gruppo di adolescenti, ottenendo in breve tempo un discreto successo a livello locale. Fu nell'estate del 1970 che il cantante Billy Robbins scomparve misteriosamente per poi essere ritrovato morto una trentina di giorni più tardi. Subentra quindi l'appena sedicenne Lydia Jamene Miller, con la sua voce splendida e rigogliosa, e in pochi mesi arriva anche il contratto discografico con la Liberty/United Artists.
La musica è una splendida testimonianza dei tempi, con le sue atmosfere psichedeliche, le timide ma incantevoli aperture sinfoniche, ma soprattutto la voce di Jamene, potente e graffiante, matura e carismatica, molto simile per timbro ed approccio a quella di Grace Slick dei Jefferson Airplane, che pure possono essere chiamati in causa per quel che riguarda i riferimenti stilistici dei Fantasy. Quando iniziano a scorrere le note di "Happy", la traccia di apertura, è proprio la voce di Jamene a lasciare il segno: con sua ruvidità, la sua forza, il suo approccio jazzy questa si impone con decisione e carattere sulla musica, fantasiosa e brillante ma pallida in confronto a una performance così energica. A prevalere sono le note dell'organo Hammond graffiante ma mai aggressivo, spesso utilizzato come sottofondo ma altre volte protagonista di intriganti abbellimenti dal sapore barocco, proprio come in questa "Happy", che presenta qualche spunto alla Gentle Giant. E' curioso che il pezzo più conosciuto di questa band (il singolo "Stoned Cowboy" che raggiunse la posizione numero 77 nella top 100 di Billboard) fosse un brano strumentale che tra l'altro ricorda vagamente "Hoedown" degli EL&P. Si dice che Jamene avesse preparato dei testi per quella canzone ma che questi non piacquero al resto della band. Ad ogni modo, se dovessi scegliere una traccia per presentare i Fantasy, non sceglierei certamente quella, graziosa e stravagante ma in fondo anche poco significativa, quanto forse la breve e lanciata "Undestand" che mi ricorda un po' qualcosa di Janis Joplin, oppure la traccia di chiusura, "What's Next", dai toni drammatici ed oscuri, in cui la giovane cantante gioca con gli acuti in modo strabiliante. Abbiamo parlato soprattutto della voce di Jamene, che già da sola è un motivo più che valido per procurarsi questa ristampa, ma non sottovalutiamo l'aspetto prettamente musicale che, seppure a volte un po' diretto, molto spesso diviene fantasioso e brillante.
E' storia recente la scomparsa di Jamene che, a parte la sua avventura con i Fantasy, pare non abbia realizzato nient'altro di significativo: si parla di un certo disco solista registrato per la United Artists e mai pubblicato ma niente di più ed è un vero peccato che un talento del genere non sia giunto a maturazione completa e non abbia raccolto frutti. Niente si sa degli altri membri della band e, a parte questo LP, tutto quello che esiste sui Fantasy è rappresentato da un paio di singoli, rispettivamente del 1968 e del 1970, che sono stati inclusi in questa ristampa.

 

Jessica Attene

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