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FABRIZIO FEDELE The brotherhood of the wine Afrakà 2009 ITA

Fabrizio Fedele, classe ’71, è un chitarrista napoletano che si è fatto apprezzare nella più recente formazione degli Osanna, mostrando un guitar-playing aggressivo e vibrante che si è sposato bene con il progressive della storica band. Fedele è comunque un musicista di esperienza, che vanta un curriculum di tutto rispetto, tra studi, collaborazioni, composizioni per teatro e per cortometraggi, la leadership di un trio che ha all’attivo quattro cd,senza dimenticare l’attività di scrittore che ha fruttato già alcuni romanzi. Proprio la sua passione per la letteratura è stata lo spunto per il titolo di questo album uscito a suo nome: un libro che adora è infatti “La confraternita dell’uva” di John Fante e, da amante del buon vino, ha voluto giocare un po’ con le parole e ribattezzare il suo ultimo parto “The brotherhood of the wine”. Ad accompagnarlo in questa avventura diversi altri musicisti ed amici, tra i quali spicca il nome di Lino Vairetti, che canta sull’opener “Danzami negli occhi”, un inizio molto suggestivo, in cui colpiscono il sound moderno dalle timbriche comunque calde, una chitarra dura al punto giusto ed un’inevitabile prova vocale maiuscola del vocalist degli Osanna. Interessante, poi, la rivisitazione di “Variazione VI” degli Osanna (dalla celebre colonna sonora di “Milano Calibro 9” in collaborazione con Bacalov), che permette di alternare un sound classicheggiante dettato dai violoncelli a sfuriate chitarristiche di una certa irruenza. Il brano è suddiviso in due parti, tra le quali figura la prima di una serie di composizioni strumentali firmate da Fedele e che spaziano tra prog, rock, heavy-fusion e blues per una proposta musicale molto intrigante e dalla carica esplosiva che cattura facilmente. E’ presente anche una bella cover di “Bella” di Santana, mentre a concludere il lavoro c’è “The patchwork lion” che è la versione in inglese della canzone d’apertura e in cui Fedele si cimenta con buoni risultati anche al canto. Pietre di paragone possono essere tante e nessuna… Potremmo citare Holdsworth come Gambale, Blackmore come Metheny, Satriani come Morse, per quanto irriverenti possano sembrare, all’apparenza, simili parallelismi. Preferiamo invece rimarcare la bravura di Fabrizio Fedele, che ha sfornato un gran bel lavoro, che ha talento, passione e, soprattutto, personalità da vendere!


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Peppe Di Spirito

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