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FATHER GOLEM I/O autoprod. 2012 SPA

Torna dopo sei anni questa prog metal band spagnola. Per la loro terza fatica discografica, che invero suona molto più metal che prog, gli iberici registrano un cambio di formazione radicale (a suo tempo vi erano ben tre chitarristi), annoverando tra i componenti storici solo il vocalist Dani Castro ed il chitarrista ritmico Fernando Sanjuán. Oggi troviamo Jani e Jouni Philman (chitarra solista e batteria), oltre al bassista/tastierista Cheko.
Uno dei brani più interessanti forse è proprio l’opener “Perfect Chaos”, con i suoi andamenti mediorientali, retaggio della cultura moresca in terra di Spagna. Per il resto, possiamo dire che praticamente tutti i pezzi sono piacevoli e che registrano una più che discreta varietà nella loro struttura. Ad un certo punto dell’ascolto si capisce il perché Sanjuán insista sempre con delle ritmiche pesanti e dalle sonorità durissime: è un modo, infatti, per dar spazio alle aperture melodiche inaspettate presenti in ogni canzone. Prova ne è “Sole Survivor”, dove i riff sempre più insistenti si trasformano improvvisamente in un qualcosa che potrebbe addirittura ricorda i Boston, con un bell’assolo finale.
Jani Philman è senza dubbio un discreto chitarrista, ma forse dovrebbe riuscire ad essere meno schematico e più fluido, proprio come appare nel pezzo sopra citato. Sporadicamente compaiono degli strumenti a fiato (vedi la conclusione della multiforme “Infrared”) e ad archetto (nel finale), conferendo maggior colore ad una proposta che nell’ambito della musica metal risulta essere parecchio apprezzabile.


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Michele Merenda

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