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SVEN GRÜNBERG Hingus / OM Melodiya 1981/88 (Boheme 2000) EST

Questo giovane musicista estone potrebbe essere paragonato ad un possibile Klaus Schulze della terra fredda. Che questo sia un complimento però è tutto da vedersi. Infatti certi paragoni nascono dalla sviscerata passione per sintetizzatori e nulla più. Il suono di Sven affascina per linearità e sembra non arenarsi mai in pause di sterilità. A tratti diventa palese l'immaginario di distese sperdute che sicuramente hanno prodotto in lui non pochi pensieri. Gli ambienti si riducono, creati da organi solenni e sussurri quasi alieni. Compositore di colonne sonore di film questo artista sembra rinchiudersi nella visione temporanea, quasi di passaggio di uno sguardo in lontananza. Anche se difficile a credersi la musica non è mai rigida ed emana forti sensazioni di calore. Proprio in "OM" si sconfina in terre d'India, Cina e spazi dal volto incontaminato e primordiale. Il tutto in continui movimenti di piccole opere che sembrano giacere al suolo indisturbate e pronte a volare via a primo soffio di vento.

 

Gerald Crich

Collegamenti ad altre recensioni

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