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GALADRIEL Mindscapers Musea 1997 SPA

Esce dopo 5 anni di lunga attesa e tribolazioni il terzo lavoro della band spagnola che vede ancora una volta un cambio totale di musicisti con l'unica eccezione del leader storico Jesus Filardi che tira un po' le fila di tutto. Voglio subito dire che secondo me ci troviamo di fronte al miglior lavoro dei Galadriel; un lavoro che segna la raggiunta maturità musicale della band. La musica gradevole, gli ottimi arrangiamenti, la pregevole registrazione ed un'atmosfera sofisticata ma non cerebrale ne fanno un disco di primo piano che, a mio avviso, piacerà anche a chi non è propriamente un amante del rock progressivo. La title track, con i suoi 16 minuti, è un pezzo originale sia per la musica che per le liriche e rappresenta l'emblema del lavoro: ampio utilizzo di suoni di ogni tipo, momenti di relax musicale che esplodono in un rock di stampo floydiano... il tutto per poter visualizzare la storia appunto dei "Mindscapers", esserini abitanti nel nostro cervello e che continuamente rimettono in ordine le cose preservandoci dallo stress quotidiano; un'idea partorita dal carismatico Jesus sempre attento al legame musica/liriche. Anche gli altri brani sono interessanti e complessivamente piuttosto diversi tra loro per cui si ha la sensazione di trovarsi di fronte ad un album suonato da musicisti di diversa estrazione. Insomma direi complessivamente un lavoro più che discreto, ben suonato (per il mio gusto personale nelle parti di chitarra) e che colloca i Galadriel tra le band più interessanti in prospettiva. Unico neo di "Mindscapers", anzi unico neo della musica dei Galadriel è ancora una volta la mancanza di quel quid, di quel pizzico di genialità, di quel qualcosina in più che farebbe diventare la bella musica una musica eccezionale.

 

Emiliano Di Stasio

Collegamenti ad altre recensioni

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