Tra i numerosi gruppi affacciatisi nel mondo del progressive del nuovo millennio spiccano sicuramente i finlandesi Groovector, autori, negli anni recenti, di due splendidi dischi in studio intitolati "Ultramarine" e "Enigmatic elements". Due cd molto differenti tra loro, romantico e passatista il primo, ricco di contaminazione e dalle sonorità moderne il secondo. Eppure alla base c'è il talento di giovani musicisti che sanno far interagire i loro strumenti nel migliore dei modi, creando sempre un alone di magia, sia quando ripercorrono strade tracciate dai classici Camel e Genesis, sia quando puntano su una ballata acustica, sia quando scelgono di unire più stili. A compendio di un inizio di carriera folgorante, giunge ora un episodio live. "Darklubing at Tavastia" è un ottimo cd che può essere considerato la sintesi migliore di quanto fatto ascoltare dai Groovector finora, e che riesce ad accrescere, se possibile, le già notevoli qualità del gruppo. In oltre settantaquattro minuti, infatti, riemergono caratteristiche evidenziate negli album in studio e si aggiungono elementi tipici della dimensione concertistica che dimostrano come la band si trovi perfettamente a proprio agio anche dal vivo. Le composizioni prendono vita nuova, acquisiscono una linfa tutta particolare attraverso riarrangiamenti, improvvisazioni, solos d'effetto, interazione perfetta tra i musicisti, in un repertorio che ci fa assaporare alla grande una delle più seducenti realtà del prog attuale. Le anime della band affiorano prepotentemente: c'è il grande romanticismo legato a certo rock dei seventies, ci sono le combinazioni elettroacustiche, c'è la ricerca di chi vuole osare e non rimanere per sempre su territori rassicuranti che alla lunga rischiano di diventare noiosi, c'è la verve di chi ama stare sul palco, c'è una coesione solidissima, c'è una personalità particolarmente spiccata... E tutto è presentato con professionalità e senza arroganza, con la sicurezza di chi sa fin dove può spingersi. "DArklubing at Tavastia" è un live stupendo che ci fa ascoltare un gruppo al massimo della forma, che regala ancora meraviglie e che ci fa domandare con cupidigia e curiosità quali potranno essere gli ulteriori sviluppi del suono Groovector in futuro.