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GROON Refusal to comply Progressive International 1995 UK

Ancora una volta le apparenze ingannano. Il trio ritratto nella foto di copertina ci induce a pensare ad un gruppo di residuati della ormai vetusta nuova ondata di heavy metal britannico che imperava nei primissimi '80s. Con un nome del genere poi si fa presto a credere che il re cremisi è solo dietro l'angolo. In realtà, i GROON si rifanno incredibilmente al John McLaughlin più acido e distorto, non disdegnando puntate verso la prima incarnazione della Mahavishnu Orchestra. Assai ruvida nell'insieme, la musica dei GROON non ammette compromessi, evita le soluzioni facili e nulla ha a che fare con con il new prog albionico, preferendo spingersi verso altre aree jazz-rock. Sospinti da un batterista-energumeno, maniaco della doppia grancassa, il gruppo riesce a catturare l'essenza e l'energia pur non possedendo la complessità d'insieme dei loro idoli, arrivando talvolta a qualche richiamo frippiano. Nonostante questo costante richiamo al passato, ogni tanto s'intravede una visione d'insieme che è decisamente filtrata da esperienze dark o grunge, riuscendo così a presentare un'opera di maggiore attualità. Siamo lontani dal prog più canonico; casomai potremmo incoraggiare gli amanti dell'ultimo Anekdoten ad assaggiare questo piatto forte. L'unico ostacolo è la scarsa reperibilità del prodotto, gestito da un'etichetta notoriamente fantomatica, tanto da non essere neanche capace di stampare il proprio indirizzo sulla copertina. Se riuscite a trovarlo, fateci un pensierino, ne vale la pena.

 

Charles Imperatori

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