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GIO GENTILE Atlantide Videoradio 2009 ITA

Atlantide… il mitico continente perduto… Da sempre ha esercitato un enorme fascino e, inevitabilmente, anche in ambito musicale, sono numerosissimi gli esempi di opere che traggono spunto da questa leggenda. Nelle note del libretto del cd oggetto di recensione si evidenzia un parallelismo confrontando le sensazioni che hanno dovuto provare gli abitanti di Atlantide nel passaggio da un’epopea all’insegna della serenità alla successiva distruzione, con quelle che si possono affrontare anche oggi, quando si è tristemente costretti a subire la portata di eventi catastrofici. In particolare, viene evidenziata l’importanza del mare, “forza distruttrice e fonte di vita al tempo stesso” e Gio Gentile, autore dell’album e originario dell’isola di Procida è interprete ideale di un lavoro che vede al centro dell’attenzione simili tematiche. “Atlantide” è la seconda prova dell’artista partenopeo, dopo il debutto avvenuto con “Makarìa”. Per l’occasione è circondato da collaboratori rodati (e tra questi spicca il nome di Joe Amoruso, storico tastierista della band del miglior Pino Daniele), che permettono una coesione molto forte, dando contemporaneamente una ricchezza timbrica importante sia da un punto di vista solistico, sia per quanto riguarda le parti ritmiche, spesso vivaci e con un apporto percussivo brioso. L’album, per la maggior parte strumentale (e che ha come caratteristica principale i continui dialoghi chitarra-tastiere), è composto di dieci composizioni molto agili, in cui si spazia continuamente dal rock alla fusion: ci sono brani molto ritmati, di quelli che fanno muovere la testa senza accorgersene, altri più riflessivi, altri, ancora, in cui si ravvisa un romanticismo epico che rimanda agli anni d’oro del prog, con leggiadri spunti à la Camel. Per tutta la durata del cd, comunque, si avverte in maniera forte un’atmosfera mediterranea che riflette alla perfezione i natali dell’autore e quella Napoli ricca di calore e colore. Protagonista principale è ovviamente la chitarra di Gentile, che, a cavallo tra prog e fusion, evidenzia disparate influenze, che possono andare da David Gilmour a Santana, da Andy Latimer a Pat Metheny, dalla PFM a Joe Satriani… Disco sentito e maturo, non sarà il primo né l’ultimo che trae spunto dal mito di Atlantide, non sarà il massimo dell’originalità, ma cattura con quelle che vengono solitamente definite come good vibrations, con la sua musica calda e con questa sua sognante vena mediterranea.



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Peppe Di Spirito

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