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FRANCESCO GIAMPAOLI Mi sposto Brutture Moderne/Goodfellas 2011 ITA

Disco strano ed ineffabile, “Mi Sposto” è composto da tanti piccoli dettagli strumentali che si congiungono in un’unica struttura musicale, apparentemente fragile ma in realtà costruita su una base strumentale decisamente solida... Ho inizialmente impiegato un po’ di tempo per assimilare al meglio questo bel disco, la cui ingannevole leggerezza mi ha fatto inizialmente pensare: tutto qui? Piano piano, i brevi pezzi strumentali di questo cd hanno rivelato una loro particolare qualità, ovvero quello di rimanere in testa all’ascoltatore, senza farsi dimenticare in fretta… quindi, con la dovuta perseveranza e crescente interesse, i successivi ascolti mi hanno convinto della buonissima caratura di quest’album, composto e suonato principalmente da Francesco Giampaoli, bassista e polistrumentista, insieme ad una bella cerchia di amici e musicisti; “Mi Sposto” è il secondo album solista di Giampaoli e, come suggerito dal titolo, la musica si muove continuamente verso lidi differenti e mondi distanti, uniti attraverso un’unica visione musicale che è allo stesso tempo rigorosa e giocosa nell’alternanza di preziosismi strumentali e momenti delicatamente ironici ed ammiccanti. Il punto di partenza è il jazz, da qui le direzioni prese si diramano verso la musica etnica ed il folk-blues, con un pizzico di musica da camera: il tutto svolto in maniera talvolta disgregata e fatiscente alla maniera del post-rock alla Tortoise, spesso si ha invece l’impressione che da un momento all’altro Tom Waits stia per attaccare qualcuna delle sue canzoni più bislacche; nei momenti più orientati verso la world music di tendenza mediorientale ed asiatica le sonorità tendono a fondersi spontaneamente con blues ed il folk dalle radici americane, in modo anche piuttosto introverso ed ombroso. Mi viene da pensare che proprio Bill Frisell sia una delle principali fonti di ispirazione per Giampaoli, specialmente nei momenti più obliqui e tesi verso la musica popolare e il blues...
Come si usa dire, l’apparenza inganna: dietro alla sferragliante semplicità di questi piccoli brani strumentali si cela una preparazione tecnica ed un bagaglio culturale-musicale considerevole… “Mi Sposto” è dunque un prodotto musicale di nicchia che riesce a farsi ascoltare con piacere ed interesse, in particolare grazie ad un interessante ed avventuroso gusto per la costruzione musicale e melodica, scarna ed accattivante.


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Giovanni Carta

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