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IL GIARDINO DEL MAGO Il giardino del mago Demo autoprod. 2012 ITA

Con un nome così non è difficile immaginare cosa andremo ad ascoltare, eppure…
Il Giardino Del Mago è una giovane band toscana (di Pistoia) che si forma nel 2011 con Danilo Sesti (pianoforte e tastiere), Daniele Vento (synth e tastiere), a cui si aggiungono in un secondo momento Marco Lotti (chitarra e basso), Riccardo Micheli (voce) e Gianmarco Ricciarelli (batteria), con l’obiettivo di ricreare le atmosfere care al prog italiano degli anni ’70 filtrato dalla sensibilità moderna. Il primo risultato tangibile è questo EP/demo composto da quattro brani per circa venti minuti di musica. La verve frizzante del gruppo ci colpisce subito in “Jeff il mercante di schiavi” con una bella ritmica frastagliata e piacevoli duetti chitarra/tastiere. Non male la voce di Micheli che, sebbene senza virtuosismi, si destreggia ottimamente nei cinque minuti del brano.
Ben fatto lo strumentale “In equilibrio”, con interessanti cambi di atmosfera dettati dalla versatile sezione ritmica dal bell’impatto live. Promette, ma non mantiene completamente, “Persi in un mare di stelle”: splendida l’autunnale introduzione al pianoforte, meno convincente e forse troppo ammiccante il successivo dipanarsi a sfiorare il pop melodico, seppur di classe. Il livello torna a salire nella conclusiva “Come se non ci fosse un domani”. L’incedere è più deciso ed incisivo, la batteria decisamente rock ed il brano ne trae sicuro giovamento.
Un esordio senz’altro positivo, anche se il giudizio rimane sospeso, trattandosi di soli 20 minuti. Le band di riferimento sono il Banco e tutto il meglio di quella meravigliosa stagione, ma bisogna dare merito ai cinque ragazzi toscani di muoversi comunque con discreta originalità e buona destrezza soprattutto nelle parti solistiche. Un antipasto insomma, che è sufficiente comunque ad inserire Il Giardino Del Mago nella scia di altre proposte per certi versi simili (pensiamo ai recenti debutti di Marchesi Scamorza e Le Porte Non Aperte) e che ci ricordano che anche l’ultima ondata di gruppi prog della penisola non è niente male. Tutt’altro. E se son rose...

NOTA: Il gruppo ci comunica, successivamente all'uscita di questo CD, di aver mutato il proprio nome in INTARSIA.



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Valentino Butti

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